Concessioni balneari: botta e risposta tra Occhiuto e Salvini.
Il governatore replica al ministro: "Non ha letto la nostra delibera. Non cederemo le quote di spiagge inoccupate ad altre regioni del Nord".
CATANZARO :: 31/05/2024 :: Confronto a distanza tra il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Dopo la delibera di Giunta sulle concessioni balneari, oggi il ministro delle Infrastrutture in visita nella nostra regione ha detto che “purtroppo non può essere una singola Regione a bloccare la Bolkestein”, auspicando che Forza Italia sostenga invece l’approvazione rapida di una norma (con ogni probabilità un decreto legge) da applicare su tutto il territorio nazionale.
A stretto giro la replica del governatore Occhiuto: “Il ministro Salvini evidentemente non ha letto la delibera, che gli manderò volentieri nelle prossime ore. L’atto della mia Giunta è pienamente rispettoso della normativa comunitaria, semplicemente in Calabria non sussistono i presupposti per l’applicazione della direttiva Bolkestein. La Calabria, che ha moltissime spiagge libere, non cederà – come vorrebbe qualcuno – le quote di spiagge inoccupate ad altre regioni del Nord. Abbiamo troppo bisogno di sviluppare il turismo, e per questo, almeno in questa occasione, prendiamo a prestito il motto del fondatore della Lega: padroni a casa nostra”.
Nella nota si legge anche: “Ringrazio il ministro Salvini per il suo impegno sul Ponte sullo Stretto, sulla statale 106, sull’autostrada A2, perché il mio governo regionale – anche grazie alla sua azione – negli ultimi 30 mesi ha avuto più risorse che negli ultimi 30 anni. Ma su leggi regionali e atti amministrativi abbiamo dimostrato che a volte la Calabria fa giurisprudenza, l’ultimo esempio è la vittoria in Corte costituzionale contro l’impugnativa del governo nazionale che bloccava la possibilità di dare licenze Ncc. Sui balneari abbiamo semplicemente affermato che siccome, a differenza che in altre regioni del Nord, la risorsa spiaggia da noi non è scarsa – e la Corte di Giustizia europea e il Consiglio di Stato hanno già chiarito che la quantificazione della risorsa va fatta a livello territoriale e non nazionale – in Calabria i vincoli della normativa comunitaria sono già pienamente rispettati”.