Cosenza :: Antichi mestieri: va in pensione senza alcun successore.
Ma se facciamo accenno alla Sartoria Carbone di via Montegrappa molti cosentini avranno capito di chi stiamo parlando. “Mastru Ciccio” (così affettuosamente viene chiamato), possiede sulle sue spalle oltre mezzo secolo di esperienza nell'arte sartoriale. Ma perchè raccontare una storia come tante? Sembrerebbe banale ma per un occhio attento così non è . Sicuramente è un modo per celebrare la categoria artigiana che non è rappresentata come dovrebbe. Come Francesco Carbone, infatti, tanti altri, in successione, hanno lasciato il loro mestiere, senza poter dare seguito ad un ricambio generazionale. Ricordiamo che soprattutto la nostra realtà economica locale ancora si poggia sulle attività imprenditoriali di dimensioni limitate. Sono le piccole e medie imprese che fanno economia. In secondo luogo, è un omaggio all'impegno e al lavoro di uno dei sarti rinomati della città brutia.
Ma torniamo alla sartoria Carbone. Nel 1957 Francesco, all'età di 24 anni decide di aprire il suo primo laboratorio. E questo dopo 16 anni di lavoro di apprendista. All'età di otto anni, ancora bambino, decide di proseguire la scuola e, al contempo, di dedicarsi al lavoro per contribuire a ristabilire una solidità economica nella sua famiglia (in difficoltà durante il periodo della guerra). Due i “maestri” che lo hanno guidato nell'apprendimento del mestiere. Dapprima Francesco Falcone, che aveva la bottega nell'allora via Roma (oggi via Misasi). Poi Carbone si è affidato alle mani di Armando Nardi che, nel lontano 1952, aveva il suo laboratorio in via dei Martiri.
Arriviamo, dunque, al 1957, anno di avviamento dell'attività. Numerosi sono stati gli allievi che sono passati anche da Francesco Carbone. Ferro a carbone e le storiche macchine Necchi sono oggi custoditi gelosamente dai figli.
Ogni lavoro veniva eseguito con esclusivo taglio geometrico. Ogni cliente poteva scegliersi le stoffe pregiate per farsi cucire gli abiti su misura. Tuttora diversi i clienti preferiscono affidarsi al sarto per “l'abito importante”.
Ma la Sartoria Carbone verrà ricordata anche perchè era un luogo di socialità. Si parlava di tutto. Dalla politica allo sport. E sì. Perchè queste sono le grandi passioni del maestro Francesco, iscritto al Pci e amante del Cosenza calcio (che seguiva anche in trasferta).
Insomma, la Sartoria Carbone in pochi anni era diventata punto di riferimento per tanti. Francesco, un grande lavoratore, umile e riservato come tutti quelli appartenenti alla sua categoria, che con il racconto di questa storia si è voluta inneggiare.