Cosenza :: Confapi: la burocrazia del pregiudizio blocca lo sviluppo della Calabria.
Il progetto riguarda la produzione meccanica della melassa di fico e coinvolge l’Unical e un’azienda specializzata, due realtà consolidate e certificate che, però, secondo un consulente ministeriale non avrebbero le carte in regola. L’illustre docente ha decretato la bocciatura del progetto e il relativo finanziamento motivando che l’ateneo di Arcavacata non ha alcuna competenza nel campo dell’agroalimentare e dell’agroindustria.
Si tratta – secondo Petramale – dell’ennesimo schiaffo ai professionisti di questa terra che hanno tutte le carte in regola per poter svolgere ricerca e trasferimenti tecnologici. Il consulente ministeriale da bravo burocrate ha licenziato il progetto, perché secondo le sue conoscenze l’Università della Calabria non ha competenze nel settore agroalimentare e agroindustriale per poterlo portare avanti. Evidentemente, l’eminente professore associato da ben ventitre anni – bisognerebbe chiedergli perché dopo tutto questo tempo non ha ancora ottenuto l’ordinariato – non conosce la rete internet, perché altrimenti avrebbe potuto non solo avere informazioni dettagliate sull’ateneo e sull’azienda partner del progetto, ma avrebbe potuto constatare che l’Unical e in particolare il dipartimento di modellistica per l’ingegneria, da anni svolge ricerche nel settore industriale e agroalimentare con grandissimi risultati per il sistema delle Pmi. E, ironia della sorte, proprio sull’agroalimentare, sabato scorso, s’è tenuto un convegno organizzato proprio dall’ateneo di Arcavacata. Finché lo sviluppo di questa terra ricca di possibilità e competenze continuerà a dipendere da burocrati del nord saremo destinati a non avere speranze. Ne prenda nota il governatore della Calabria e tutti i suoi assessori.