COSENZA :: 26/11/2021 :: Per capire lo stato di lacerazione che vive il PD calabrese bastava assistere all’assemblea provinciale del PD cosentino. Il commissario regionale del partito, Stefano Graziano, si è presentato all’appuntamento con il responsabile del tesseramento Italo Reale. E proprio a lui è toccato aprire i lavori con un intervento che ha acceso gli animi. Forse perché i democrat cosentini si aspettavano una riflessione sulla vittoria dopo 11 anni alle amministrative di Cosenza o, al limite, una critica sulla strategia che ha portato il PD al deludente risultato delle regionali.
Reale invece, in versione kamikaze, è partito dicendo che il PD oggi a Lamezia ha gli stessi voti che aveva negli anni ’70 Democrazia proletaria. Il motivo? Reale ha incautamente citato l’involuzione del partito trasformatosi in comitato elettorale di questo o di quello.
È stato a quel punto che dalle ultime file si è levato il vocione sdegnato di Nicola Adamo che ha iniziato ad urlare vergogna all’indirizzo di Reale. “Abbi rispetto di questa città e di questo partito, non sei a Sambiase”.
Apriti cielo. Reale ha provato a tenere il punto invitando Adamo a non sentirsi chiamato in causa. Ne è nato un parapiglia che potete vedere nel video che ha visto per protagonisti il cerchio magico di Adamo a partire dal neo assessore di Cosenza, Damiano Covelli, che si è scagliato verbalmente ma con veemenza verso il commissario Graziano accusandolo di aver portato un provocatore in sala.
Al tavolo della presidenza il sub commissario del PD, Maria Locanto, che non riusciva ad andare oltre sorrisi imbarazzati. Ma la situazione anziché migliorare, peggiorava quando Reale ha accennato alle inchieste giudiziarie. È stato a quel punto che Raffaele Zuccarelli ha provato a portare fuori di peso Reale. A quel punto la diretta streaming è stata interrotta o forse qualcuno nel parapiglia ha incidentalmente staccato qualche filo.
Fatto sta che alla ripresa del video tutto sembrava ricomposto con l’intervento di un Franco Iacucci in versione pompiere. Ma da qui alla pacificazione del partito davvero ne corre.