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Cosenza :: Maltempo e malagestione

COSENZA :: 23/02/20909 :: Nel naturale alternarsi delle stagioni ci sta che arrivino le classiche ondate di maltempo. Pioggia, vento e mareggiate dell'inverno che stenta a lasciare spazio alla primavera hanno messo in ginocchio la Calabria. O almeno è quello che è stato detto.

Sono senza dubbio evidenti le frane e gli smottamenti verificatesi in ogni zona della nostra martoriata regione ma è pur vero che nel 2009 una regione, un paese, una città che si rispetti e che soprattutto si vanta di far parte della cerchia privilegiata dei grandi del mondo occidentale, non può trovarsi impreparata ad affrontare le intemperie di inverni si rigidi, probabilmente anche per lo stato di salute generale del pianeta, ma lontani dall'essere catastrofici. Insomma la Calabria ha subito oltre modo l'inverno che volge al termine e piuttosto che interrogarsi sui perchè, la classe politica provinciale pensa bene di aprire il registro scolastico delle presenze e vedere chi è stato assente in occasione della visita del sottosegretario alle infrastrutture Mario Mantovani avallando tesi più o meno fantasiose, ironiche che altro non fanno se non andare nella direzione di una schermaglia elettorale mal travestita da dibattito politico. In questa mal riuscita parata carnascialesca i gruppi di centro destra della provincia di Cosenza accusano Loriero di aver disertato l'incontro. Se di politica si vuole parlare bisogna forse meditare sul perchè il territorio frana, i fiumi nel loro fisiologico periodo di piena arrivano ad inondare le abitazioni o a causare il crollo delle mura dell'aviosuperficie di Scalea. Forse perchè si è costruito un po' come capitava negli ultimi trent'anni? E in questi trent'anni quanti e quali governi provinciali, regionali, nazionali si sono succeduti? Il gioco dello scaricabarile non regge più tanto più perchè dopo l'era dei partitini si sta giungendo ad un bipolarismo dietro il quale risulterà sempre più difficile nascondere le proprie colpe. Certamente ogni governo si affannerà, tra una campagna elettorale e l'altra, a lamentarsi della "disastrosa situazione eredita" lasciando che le promesse annunciate con toni solenni e condite con sdegno nei confronti dell'avversario di turno, creino la base del consenso sulla quale fondare la prossima competizione elettorale, sia essa di ambito provinciale, regionale, nazionale o europea. E mentre si continua a ripetere che la politica deve rinascere dai partiti a destra si delinea un movimento decisamente sinistro e la sinistra si presenta sempre più come entità fluida, priva di contorni definiti, di valori che uniscano una società sempre più frammentata. Il principio di rappresentatività da quando, tra l'altro, è sparita la preferenza personale, è venuto meno e con essa il principio di democrazia. Resta la gente. Quella gente costretta ad abbandonare le proprie case crollate. Case ancora da pagare. Mentre da una parte e dall'altra, su comode poltrone, in palazzi regali, tra lauti pasti e viaggi istituzionali, si appuntano le colpe e gli errori dell'alter-ego, l'assenza della classe politica in Calabria è diventata ormai una triste realtà di cui tutti devono sentirsi responsabili.
 
Gaetano Bruno