SCALEA :: 09/01/2022 :: Chiusure delle scuole fino al 15 gennaio. Interviene l’assessore comunale alla pubblica istruzione, Annalisa Alfano. “Ciò che, purtroppo, ha determinato la decisione di rinviare le lezioni in presenza è l’andamento dei contagi sul nostro territorio comunale. Non è in discussione la sicurezza all’interno degli edifici scolastici”.
“Non deve passare il messaggio sbagliato che a scuola si rischia il contagio, mentre altrove no. Ormai, il Covid – 19 è entrato, prepotentemente, nella nostra quotidianità ma ciò che, a mio avviso, rende sicuro l’ambiente scolastico è la straordinaria capacità dei bambini di attenersi alle regole, rispettandole e facendole proprie. Sono loro i migliori esempi da seguire se vogliamo davvero superare questo periodo così complicato”.
È quanto afferma, in una nota social, l’assessore alla pubblica istruzione del comune di Scalea, Annalisa Alfano, all’indomani dell’ordinanza del sindaco della città, Giacomo Perrotta, che ha posticipato l’apertura dei plessi scolastici di una settimana.
“Da lunedì prossimo – spiega Alfano – in molti comuni della Calabria, a seguito del progressivo aumento dei contagi, le attività didattiche riprenderanno a distanza”.
Venerdì scorso, a Scalea, la decisione è stata assunta, di comune accordo, dall’amministrazione comunale e dai dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado, a seguito di un incontro, convocato dal primo cittadino, al quale ha partecipato anche una rappresentanza dei genitori dell’istituto comprensivo ‘G. Caloprese’ e un esponente dell’Asp.
“Durante l’incontro – afferma Annalisa Alfano – è stata ribadita, con fermezza, l’importanza della scuola in presenza e in sicurezza. Non possono essere sempre i nostri bambini e ragazzi a dover pagare le conseguenze dell’aumento dei casi che, se da una parte è dovuto all’imprevedibile forza contagiosa della variante Omicron, dall’altra è imputabile all’aver abbassato la guardia di fronte al virus”.
Da assessore alla pubblica istruzione – prosegue Alfano – tengo a sottolineare che non è in discussione la sicurezza all’interno degli edifici scolastici perché, da inizio pandemia, si è fatto davvero tutto il necessario affinché le attività didattiche si svolgessero nel rispetto delle normative vigenti anti Covid – 19. Ciò che, purtroppo, ha determinato la decisione di rinviare le lezioni in presenza è l’andamento dei contagi sul nostro territorio comunale, visto il coinvolgimento di tanti nuclei familiari.
Questa settimana di rinvio, sono convinta, servirà a monitorare i casi ma, soprattutto, a tutelare, maggiormente, la popolazione scolastica. Proprio per questo, al sacrificio di tutti gli studenti, dai più piccoli ai più grandi, deve necessariamente corrispondere un forte senso di responsabilità da parte di tutta la cittadinanza nell’assumere quei comportamenti che, se rispettati da tutti, porteranno ad una riduzione dei contagi”.
Nel suo lungo post, la vicesindaca parla anche dell’intensificarsi della campagna vaccinale anche per la fascia d’età 5 – 11 anni. “Non posso negare una certa personale emozione nel vedere tanti bambini in procinto di vaccinarsi – ha asserito Alfano – ma, altresì, posso comprendere quei genitori che non hanno ancora raggiunto una propria serenità nei confronti di questa scelta per i loro figli. Nessun obbligo vaccinale, per questa fascia di età, è stato imposto dal governo ma nelle ultime settimane il numero dei contagi proprio tra i più piccoli è nettamente in crescita, ecco perché Istituto Superiore di Sanità ne consiglia la vaccinazione. Il pediatra di famiglia, ed è l’invito che rivolgo in maniera incondizionata, è il soggetto più preposto a cui rivolgersi per avere tutte le informazioni e chiarimenti del caso. Va da sé che le lezioni in presenza riprenderanno, così come disposizioni ministeriali, seguendo le normative per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus, ma soprattutto nel rispetto di tutte le parti e soprattutto dei bambini, siano vaccinati o no. La vaccinazione è una responsabilità soggettiva quanto collettiva, ma questo non deve minare il diritto all’istruzione e alla socialità, a scuola così come negli spazi condivisi, dei nostri figli”.