Dalla Trincea :: Sindaci senza palle.
di Francesco Cirillo
Ho pensato ad un filmato esclusivo della nave sotto il mare di Cetraro, a dei bidoni radioattivi trovati nella valle dell’Oliva, a qualche video amatoriale girato nel 1990 quando camion di ditte mafiose asportavano i bidoni radioattivi dalla Jolly Rosso. Niente di tutto questo. Mi ha mostrato una scena davvero commovente. I sindaci del tirreno cosentino che si sono recati il 20 ottobre scorso a Roma per protestare , tutti muniti di fascia tricolore davanti Palazzo Chigi. Incredibile questa protesta. Chiedevo a Luigi quando iniziava la protesta. Le immagini sembravano essere a rallenty. Immaginavo per mia deformazione professionale, barricate, urla, lancio di molotov sotto il balcone di Berlusconi, scontri con la polizia. Vedevo bene Russo con la bandiera tricolore guidare l’attacco alla polizia, e dietro lui Magorno preparare molotov che Aulicino lanciava prontamente, vedevo bene Aieta il prode sindaco di Cetraro lanciare frittelle di rosamarina radioattiva e poi gli altri sindaci, li vedevo rompere vetrine, spaccare bancomat a mò di black block. Quando cominciano dicevo a Luigi. E lui con il suo modo serafico mi risponde “ è tutto qui”. Come è tutto qui. 30-40 sindaci vanno a Roma, in rappresentanza del popolo inquinato, avvelenato da ndrangheta e radioattività , partono da una zona dove tutte le attività economiche sono ferme per colpa di quattro delinquenti e se ne tornano così con le pive nel sacco, dopo anche essere stati cazziati da un fascistello di sottosegretario che gira con una croce celtica sul polso. Non ci posso credere. Non è possibile, che veniamo rappresentati da questi personaggi. E che cavolo, un po’ di dignità calabrese, di testaduraggine atavica dei nostri pastori, di rabbia paesana. Ma ne hanno di palle questi sindaci? Così pensano di voler smuovere un governo che pensa solo a puttane, pardon escort, e veline? ma le cacciassero fuori le palle. Cominciassero ad occupare ogni giorno una stazione ferroviaria, ogni giorno un autostrada, ogni giorno una scuola, un ufficio, una banca, un luogo qualsiasi, che dia il segnale forte e chiaro a tutta la popolazione italiana che la gente, quella semplice, che lavora, che fatica, si è davvero scaglionata di tutto quanto sta avvenendo nei nostri territori e di come ci si senta abbandonati oltre che avvelenati.