Diamante :: Arredo urbano, viabilità e spazi pubblici.
DIAMANTE :: 22/01/2011 :: Tiene banco la questione relativa ai paletti in ghisa che l’amministrazione comunale ha fatto installare in prossimità del murale realizzato sulla parete che delimita il versante sud di Via Mancini(la piazza del Comune per intenderci). Via Mancini subisce – da ormai troppo tempo – continue e confuse modifiche che ebbero inizio qualche anno fa dalla decisione di pavimentarla(con l’intenzione di farne una piazza presumiamo) con un lastricato non adatto al traffico veicolare e di volta in volta “rattoppato” con lingue di cemento che ne hanno svilito pregio estetico e funzionalità pratica.
Completano il triste quadro delle panchine dalle quali fa capolino del ferro arrugginito e delle fioriere spesso rotte e tutte differenti l’una dall’altra. Quale potrà essere ora l’utilità reale dei paletti visto che l’unico risultato che si è ottenuto è stato quello di restringere la carreggiata – causando non pochi problemi di transito – nei due sensi di marcia sporgendo i veicoli in sosta di un metro in più? Pensiamo sarebbe opportuno – in un paese a vocazione turistica che da sempre vive con difficoltà tutti gli aspetti legati alla viabilità, all’arredo urbano e ad una spesso improvvisata e sommaria destinazione d’uso degli spazi pubblici – ripensare in maniera complessiva e con attento piglio programmatico tutti i provvedimenti e le decisioni che riguardano tali settori della vita amministrativa. Non ha senso e non è giusto imporre il divieto di sosta su Via Mancini per preservare un murale se prima non si fa in modo di “colmare” gli spazi occupati dalle macchine con dei turisti attratti dal murale stesso. Non ha senso e non è giusto battersi per un solo murale quando è impossibile – ad esempio – visitarne di sera tanti altri perché non sono adeguatamente illuminati o perché non siamo stati capaci di farli diventare nel loro insieme il “marchio” vero del nostro turismo ed un motore di ricchezza e di occupazione per la nostra economia. Non ha senso e non è giusto posizionare delle enormi fioriere in piazza XI Febbraio se il provvedimento non è preceduto da un duro e lungo lavoro di costruzione, promozione e destagionalizzazione della nostra offerta turistica che porti gente a Diamante tutto l’anno e che renda condivisibile la scelta di liberare i marciapiedi o di chiudere al traffico Corso Garibaldi per permettere il passeggio ai turisti e quindi garantire introiti ed incassi alle attività commerciali.
E’ il turista che – per ovvi motivi – preferisce muoversi a piedi nel centro cittadino ma se i turisti non ci sono o non si fa nulla per portarli a Diamante per almeno 6 mesi all’anno questi provvedimenti non hanno utilità né significato suscitando ostilità nei residenti proprio perché improduttivi ed inutilmente limitativi. Davvero pensiamo di poter affrontare il federalismo e la competizione imposta dal mercato globale del turismo riempiendo la vita amministrativa di paletti, di fioriere o di approssimative pavimentazioni che rendono poco fruibile il nostro centro storico a danno di commercianti e ristoratori? La nostra proposta di istituire un “tavolo di concertazione permanente” che coinvolga istituzioni, cittadini, commercianti e operatori turistici si proponeva e si propone di trovare soluzioni – organiche e condivise da tutti – a questi annosi problemi. Gradiremmo capire a chi fanno capo queste decisioni per poter intavolare un pacato e produttivo confronto nell’ambito del quale chiedere – come primo atto ufficiale – l’immediata rimozione di paletti e fioriere. La Determinazione dirigenziale n. 37 del 20/01/2011 definisce l’iniziativa dei “paletti” una disposizione dell’Assessore al Turismo al fine di preservare il murale. Proponiamo all’Assessore di utilizzare – in questa come in tante altre situazioni – meno lo strumento tecnico-burocratico della “disposizione” e di più quello politico-amministrativo dell’ascolto e della “concertazione” con cittadini, commercianti e Consiglieri Comunali coinvolgendo inoltre l’Assessore alla Cultura e quello alla Viabilità.
Movimento Culturale “Per una Diamante migliore”