Diamante (Cs) :: Sicurezza: la videosorveglianza non funziona, spreco di finanziamenti pubblici.
DIAMANTE :: Sono dei giorni scorsi le notizie degli incendi dolosi di due automobili tra Diamante e Cirella, nonché quella relativa ad un furto con scasso ai danni di un negozio di elettronica sito sul lungomare nelle notte tra il 16 e il 17 gennaio. Tre eventi che, uniti allo scempio delle scritte murarie e dei graffiti sulla pavimentazione dello stesso lungomare e dei cestini dei rifiuti, hanno riaperto il dibattito sul tema della sicurezza.
Circa un anno fa la ditta Siemens, divisione building technologies, aveva pubblicizzato, attraverso diversi siti internet specializzati, l’inaugurazione nella cittadina tirrenica di un sistema di videosorveglianza in grado di monitorare 24 ore su 24 i punti strategici della città. L’impianto, costituito da dieci telecamere di tipo speed dome e da due telecamere di tipo fisso collegate alla centrale operativa situata presso il comando di polizia municipale tramite una rete di comunicazione di tipo misto, ovvero fibra ottica e wireless, avrebbe dovuto costituire un ausilio al controllo dell’ordine in città. Il bando di gara, secondo quanto si legge dal sito ufficiale della ditta Siemes, ha previsto quale fonte di finanziamento, la locazione finanziaria del bene tra il comune di Diamante e la Siemens Financial Services, tipo di contratto che permette l’utilizzo di un bene dietro pagamento di un canone e l’opzione di riscatto del bene stesso per una cifra pattuita, inferiore al valore di mercato del bene, dopo un periodo stabilito. Inoltre è dei giorni scorsi la notizia relativa all’utilizzo di alcuni lsu come ausiliari del traffico in barba ad una sentenza del consiglio di Stato secondo cui le caratteristiche dei lavori socialmente utili non ne consentono la qualificazione come rapporto di impiego e, pertanto, secondo il Ministero dell’Interno sussiste l'impossibilità di conferire le funzioni di ausiliario del traffico e della sosta a soggetti che siano impegnati in lavori socialmente utili. L’utilizzo della videosorveglianza avrebbe potuto sopperire anche a tale incongruenza essendo tale tecnologia, arricchita, da due sistemi di controllo elettronico di zone a traffico limitato omologati dal ministero dei trasporti secondo il dpr 250/90 e volti al rilevamento delle targhe dei veicoli non autorizzati a transitare in determinate aree. Il funzionamento delle telecamere avrebbe costituito un valido ausilio all’operato della polizia municipale soprattutto durante la stagione estiva rendendo superfluo, verosimilmente, l’impiego come agenti di polizia municipale di quelle persone che per legge non potrebbero svolgere tale mansione. Eppure, ad un anno dall’installazione, il sistema di videosorveglianza non è mai entrato in funzione ed ora è quanto mai lecito chiedersi il perchè.
Gaetano Bruno