Diamante :: Sabato a presentazione del libro "Domani a mezzogiorno", di Gianni Pittella.
Interverranno nel corso dell’incontro, che sarà moderato dal giornalista Giuseppe Gallelli: il Sindaco di Diamante Ernesto Magorno; il giornalista Marco Esposito, coautore del libro; la Vice Presidente della Fondazione Zefiro, Paola Genito; l’Assessore ai Trasporti della Provincia di Cosenza, Giovanni Forciniti; il Presidente del Consiglio Provinciale di Cosenza, Orlandino Greco. Le conclusioni saranno affidate a Gianni Pittella, Vicepresidente del Parlamento Europeo e Presidente della Fondazione Zefiro. Il libro “’Domani a Mezzogiorno’’, curato, come detto, da Gianni Pittella e realizzato per Alfredo Guida Editore con i contributi di Franco Adamo Balestrieri, Marco Esposito, Francesco Ronchi, Dario Scalella e la prefazione di Adriano Giannola, propone ai lettori, come leggiamo nelle note di presentazione, una tesi – appello di particolare interesse: “Considerare il Sud non come una palla al piede, ma come principale e forse unico spazio economico e sociale dove e’ ancora possibile mettere le ali alla crescita del paese”. Il libro è pertanto: “Un’analisi attualizzata, senza pregiudizi e partigianerie ma condotta con spirito critico da un gruppo di persone che vi operano, lo studiano e lo amano, fotografa il Meridione d’Italia in uno dei tornanti più difficili della sua storia, fiaccato da politiche nazionali che non solo sul piano finanziario ma anche su quello delle scelte economiche e istituzionali sono nettamente ostili e indebolito da carenze e limiti gravi propri della sua classe dirigente, intesa in senso lato e della sua comunità. Società ed economia del Nord e del Sud del Paese, lungi dal convergere, segnano una progressiva disarticolazione che in un quadro di arretramento generale vede il Mezzogiorno in maggiore e crescente difficoltà. La riflessione che si dipana nel libro-dossier giunge alla conclusione, dati alla mano, che tutte le parti del paese hanno bisogno dello sviluppo delle regioni meridionali per risalire la china della crisi, se si vuole ottenere un recupe
ro concreto e rapido della competitività relativa e una crescita dell’economia italiana più sostenuta nel prossimo avvenire. Per confrontarsi sul ‘’problema Italia’’ con realismo e su basi analiticamente fondate, ci dicono gli autori, occorre riconsiderare ed utilizzare al meglio proprio quello storico dualismo che la realtà continua a riproporre con ostinata, caparbia cocciutaggine, concentrando ogni risorsa su una costruttiva linea di condotta che riproponga con forza il ruolo insostituibile del Mezzogiorno e del Mediterraneo nelle prospettive di ripresa del nostro sviluppo economico e civile, in una grande operazione-verita’”.