“Diritti sospesi” di Enrico Esposito
di Enrico Esposito
Quello che si temeva sta avvenendo. Stefano Rodotà ci aveva messo in guardia per tempo, ma non è stato ascoltato. Le emergenze – ammoniva il cattedratico calabrese – sono pericolose, perché creano il clima adatto alla sospensione dei diritti, siano essi civili, politici o umani. E questo potrebbe avvenire con il consenso di molti, esclusa una minoranza deprivata dalla forza di difendere conquiste che hanno richiesto anni e anni di lotte e di rivendicazioni. Sta accadendo in questi giorni, dicevamo. Infatti dall’11 marzo, da quando cioè il coronavirus si è imposto come emergenza prima epidemica e poi pandemica, i vari decreti emanati dal governo non hanno fatto altro che sospendere i diritti del cittadino.
Non è stata una scelta facile; non sarà una scelta indolore. L’emergenza sanitaria ce li fa accettare e la stessa emergenza induce a temere per il futuro. Che ne sarà dei diritti dopo che la tempesta pandemica sarà passata? Nessuno oggi ha una risposta certa e rassicurante. Il diritto alla libera di circolazione, quello maggiormente avvertito e sofferto in questi giorni, ritornerà com’era prima o qualcosa rimarrà di quello che per decreto ora si proibisce, sempre per evitare che si ripeta il fenomeno pandemico? Ora le decisioni più dolorose sono state prese per decreto e per di più a parlamento chiuso. Una così forte, se pur giustificata, limitazione e sospensione di un diritto fondamentale avrebbe avuto bisogno di una legge; e le leggi, per costituzione, si approvano in parlamento.
Invece questo non è accaduto, per cui si è legittimati a pensare che un caposaldo della democrazia repubblicana è anch’esso oggi sospeso. Se si dovesse rendere necessario reiterare le limitazioni di cui qui si parla, perché il vaccino non sarà ancora stato trovato o perché la pandemia potrebbe riprendere forza e vigore, la democrazia stessa ne verrebbe a soffrire chissà per quanto tempo. E per di più con il consenso pressoché generale, mentre non è da escludere che l’arco delle forze antiliberali e criptofasciste verranno allo scoperto e daranno battaglia. Sarà il caso di prepararsi a tale scenario, facendo gli scongiuri contro eventualità che per ora sembrano lontane, ma che nessuno è certo che non si presentino.