Festa della Polizia, le iniziative in Calabria.

Manifestazioni a Soverato, Cosenza, Reggio, Crotone e Vibo Valentia.

CATANZARO :: 10/04/2025 :: É stata celebrata anche in Calabria la Festa della Polizia, in occasione del 173/mo anniversario della fondazione del Corpo, con manifestazioni che si sono svolte a Soverato, per quanto riguarda la provincia di Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia. Il questore di Catanzaro, Giuseppe Linares, nel suo intervento nel corso della cerimonia svoltasi nel Teatro Comunale di Soverato, ha illustrato i risultati ottenuti da tutte le divisioni della Questura, annunciando i progetti “che consentiranno alla Polizia – ha detto Linares – di lavorare sempre di più sulla prevenzione. La più importante di tutte è certamente la stanza di ascolto protetto, dedicata a tutte le vittime di abusi e violenze, soprattutto in ambito familiare, e poi il protocollo Zeus, firmato con il Centro calabrese di solidarietà, che punta al trattamento degli uomini maltrattanti. La Questura di Catanzaro, grazie anche all’impegno profuso dal sottosegretario di Stato all’Interno, Wanda Ferro, si sta dotando dei più moderni sistemi di monitoraggio e controllo del territorio, ma per poter volare in alto è necessario l’impegno degli operatori della Polizia di Stato”.

Il Questore di Reggio Calabria, Salvatore La Rosa, nel suo intervento nell’aula magna dell’università Mediterranea, dove si é svolta la cerimonia, ha parlato di “un anno di intenso e faticoso lavoro in cui la Polizia di Stato, con tutte le sue articolazioni territoriali, ha rafforzato l’azione sinergica sia con la magistratura che con le altre agenzie che si occupano di sicurezza, in uno scenario in rapido divenire. In cima alle nostre priorità c’è la lotta alla ‘ndrangheta, la cui ingombrante presenza soffoca questo fantastico territorio. Nella battaglia di repressione dei fenomeni criminali, piena e leale è stata la collaborazione con la magistratura inquirente, cui la Polizia di Stato ha offerto nell’ultimo anno ulteriori risorse umane e materiali da impiegare nell’ambito delle indagini. Al fine di aggredire in modo ancor più deciso il fenomeno criminale e, soprattutto, la sua espressione più pericolosa, e cioè la ‘ndrangheta, è stata rafforzata la Squadra mobile che, unitamente alla Sisco e con l’insostituibile supporto del gabinetto regionale di Polizia scientifica e delle squadre di pg dei commissariati distaccati, è a disposizione della Direzione distrettuale antimafia nonché delle Procure di Palmi, di Locri e della Procura dei minorenni. Tuttavia – ha detto ancora il questore La Rosa – pur se determinata, l’attività di repressione non potrà mai raggiungere il risultato che vogliamo, cioè la sconfitta definitiva della ‘ndrangheta, senza debellare la cultura che, purtroppo, la supporta. Questo risultato passa senz’altro attraverso una vera e propria rivoluzione copernicana che deve partire dalla piena informazione e dalla corretta formazione dei giovani e, soprattutto, dalle alternative che gli vengono offerte”.

A Cosenza le cerimonia si é svolta in Piazza 11 Settembre. Il questore, Giuseppe Cannizzaro, nel suo intervento, ha sottolineato “l’impegno delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, che, anche quest’anno – ha detto – con abnegazione e fervore hanno profuso le loro energie per lo svolgimento delle attività volte alla tutela ed alla sicurezza dell’ordine pubblico e della salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini, rendendo concreto il motto ‘Esserci sempre’. A tale proposito, nel corso dell’ultimo anno, è stata garantita un’elevata attenzione in materia di ordine e sicurezza pubblica, predisponendo dedicati servizi per ogni tipo di manifestazioni di carattere religioso, sportivo e su tematiche del lavoro, politiche e studentesche. Di particolare rilievo è stata l’attività di polizia giudiziaria, che si è distinta con un’azione decisa ed incisiva, sia nei confronti della criminalità organizzata di tipo mafioso finalizzata al controllo delle attività illecite sul territorio, con numerosi arresti ed eseguendo provvedimenti coercitivi, che della criminalità diffusa in genere, arginando attività illecite di spaccio di sostanze stupefacenti di vario genere. Incisiva, in particolare, è stata l’operazione condotta dalla Squadra mobile, in collaborazione con i Commissariati di Corigliano Rossano e Castrovillari e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, con la quale é stata sgominata un’ associazione transnazionale, con ramificazioni in Italia ed in Olanda, dedita alla produzione ed al traffico di sostanze stupefacenti, che ha permesso il rinvenimento ed il sequestro, complessivamente, di una tonnellata e 300 chilogrammi di marijuana. Importante è stata anche l’operazione ‘Recovery’, condotta sempre dalla Squadra mobile e coordinata anche questa dalla Dda di Catanzaro, che ha portato all’esecuzione di 137 misure cautelari per associazione per delinquere di stampo mafioso, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni e danneggiamenti”. “Ciò che più ci ripaga – ha detto ancora il questore Cannizzaro – è stato il ritrovamento della piccola Sofia, la neonata rapita dalla clinica ‘Sacro Cuore’ di Cosenza, rintracciata tempestivamente grazie ad una sinergica e capillare attività investigativa che ha coinvolto nella sua interezza la Polizia di Stato di Cosenza e che é stata portata a termine da personale della Squadra mobile”.

A Crotone la cerimonia è stata preceduta dalla deposizione di una corona di alloro sul “Monumento ai Caduti”, posto all’interno del cortile della Questura, da parte del questore, Renato Panvino, alla presenza del prefetto, Franca Ferraro. La cerimonia è poi proseguita presso nel teatro “Vincenzo Scaramuzza”. Dopo la lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica, del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia, il questore Panvino ha tenuto il discorso celebrativo con cui ha illustrato le attività svolte e i risultati conseguiti nel corso dell’anno dalle varie articolazioni della Polizia di Stato della provincia, dando atto a tutto il personale “dell’impegno e del sacrificio profusi”. Il Questore si è soffermato, rivolgendosi in particolare ai giovani, sulle tematiche relative al cyber-bullismo ed all’uso degli stupefacenti e degli alcolici. Panvino ha anche rivolto un “appello accorato affinché vengano superati tutti quei comportamenti che tendono a ridicolizzare, attraverso i social, i ragazzi meno fortunati. Altro tema toccato da Panvino è stato quello della violenza sulle donne, sottolineando che “l’amore verso una donna non può mai manifestarsi con la violenza ma si deve concretizzare attraverso il rispetto, la protezione, la condivisione, il confronto e l’accettazione delle sue idee”. Forte poi é stato il richiamo del questore al rispetto della legalità in tutti gli ambiti e settori della nostra società. “Non é tollerabile – ha detto Panvino – che ci siano amministratori pubblici che tengono i piedi in due staffe, quella della criminalità mafiosa e quella dell’ente che sono chiamati a gestire. Quando sono emersi casi del genere l’azione dello Stato è stata immediata, con lo scioglimento delle amministrazioni comunali risultate inquinate”.

Il questore di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, ha fatto rilevare che “il tema della celebrazione di quest’anno, ‘Esserci sempre’, rappresenta l’anima dell’operato della Polizia di Stato ed esprime il filo conduttore delle azioni di tutti i poliziotti e della loro vicinanza alle esigenze di ogni cittadino. ‘Esserci sempre’, per noi significa rispondere alle richieste di aiuto ed ai bisogni di tutti, riservando particolare attenzione alle fasce deboli della società, alle vittime di ogni forma di violenza ed ai giovani. La Polizia di Stato di Vibo Valentia, intesa come comprensiva di tutte le sue articolazioni e specialità, ha posto un particolare accento sull’importanza della sua presenza sul territorio, controllando nell’ultimo anno più di 200 mila persone e quasi 110.000 mila veicoli, in un’ottica di visibilità e sicurezza sempre più diffuse, garantendo un capillare controllo su luoghi e aree di maggiore aggregazione soprattutto delle fasce più giovani. L’obiettivo è chiaramente quello di fare in modo che i momenti di svago e divertimento possano rimanere tali, evitando degenerazioni violente. A questo compito oggi così delicato contribuiscono in modo determinante non solo i poliziotti degli Uffici della Questura e delle sue articolazioni e delle specialità, ma anche gli operatori delle altre forze di polizia e delle Polizie locali presenti sul territorio, con cui si è realizzata una spontanea ed efficace sinergia”.