I dati della BCC dell’Alto Tirreno della Calabria Verbicaro al 30 giugno 2021.
Continua il percorso di sviluppo della banca.
VERBICARO :: 19/08/2021 :: Il CdA della BCC dell’Alto Tirreno della Calabria Verbicaro ha approvato i dati aziendali al 30 giugno 2021. Nel complesso, continua il miglioramento del profilo tecnico/operativo della Banca, che associa alla progressiva crescita delle masse intermediate una costante riduzione dei crediti deteriorati e l’incremento delle relative coperture in bilancio.
Nel dettaglio, i dati al 30 giugno 2021 permettono di rilevare il rafforzamento delle componenti più stabili del margine di intermediazione (margine di interessi e commissioni nette), nonostante l’ulteriore riduzione dei tassi di mercato che ha interessato il periodo. Di particolare rilevanza è il trend di crescita delle commissioni nette, che fanno registrare un +7,72% rispetto al medesimo periodo del 2020, con solide prospettive di ulteriore miglioramento per il secondo semestre.
Anche nel primo semestre 2021 i migliori risultati sono stati registrati sul versante dei crediti deteriorati:
– i crediti deteriorati netti rappresentano il 2,31% degli impieghi netti verso clientela, in ulteriore riduzione rispetto al 3,06% rilevabile al 31 dicembre 2020;
– la copertura dei suddetti crediti anomali è passata dal 57,40% al 62,13%;
– il Texas Ratio si attesta al 27,28%, contro il 29,47% di dicembre 2020. Quest’ultimo dato, in particolare, appare confrontabile alle migliori realtà bancarie presenti sullo scenario internazionale.
La strategia di contenimento dei crediti deteriorati ha consentito alla BCC di Verbicaro di proseguire nel proprio trend di riduzione dell’indice NPL Ratio, pari al 5,8% ed ormai prossimo alla soglia del 5% che attualmente rappresenta il valore che contraddistingue le banche connotate da livelli di stabilità ai vertici del sistema bancario.
La raccolta totale si è attestata a 71 milioni di euro, con una crescita del 3,62% sul 31.12.20.
Gli impieghi vivi, pari a 45 milioni, hanno evidenziato una crescita del 7,16% rispetto al 31.12.2020.
Al 30 giugno 2021 si è, inoltre, ulteriormente consolidata la solidità patrimoniale della Banca, con i ratios patrimoniali che vedono il Common Equity Tier 1 ratio e il Total Capital ratio al 27,19%, ben al di sopra del limite minimo di patrimonializzazione richiesto dalla normativa. Anche in questo caso si tratta di un risultato confrontabile con i migliori benchmark presenti sul mercato.
Nonostante la complessa fase del ciclo economico, appesantito dalle conseguenze provocate dall’emergenza COVID-19, la BCC Alto Tirreno ha continuato a sostenere le famiglie e le imprese del territorio, confermando la propria solidità ed efficienza operativa.
Il Presidente Francesco Silvestri esprime soddisfazione per i risultati di questo difficile esercizio: “Il 2021 ed il 2022 sono esercizi più complicati rispetto al 2020 perché uniscono le conseguenze attese sul versante dei crediti, generate dalla pandemia e che saranno più evidenti con il venir meno delle moratorie sui mutui, agli effetti del progressivo irrigidimento del quadro normativo, che non accenna a rallentare e produce un incremento dei costi operativi. Per ciò che attiene alla qualità del credito, al 30 giugno sono state di fatto azzerate le moratorie sui crediti, anche grazie all’azione consulenziale nei confronti della clientela, con cui abbiamo condiviso di sfruttare il positivo effetto degli incassi dell’estate 2021 per favorire il ritorno al regolare ammortamento dei finanziamenti interessati. La stessa azione consulenziale aveva portato, all’inizio della pandemia, ad una percentuale di moratorie ampiamente inferiore alle medie di sistema, riservandone il ricorso ai clienti effettivamente penalizzati dalla crisi ed evitando un utilizzo opportunistico ed ispirato a logiche di brevissimo termine, con incremento dei costi sostenuti dalla clientela. Con particolare riferimento all’interruzione definitiva delle moratorie, abbiamo spiegato ai nostri clienti che è più conveniente evitare di rimandare ancora il ritorno alla normalità, rassicurandoli sulla nostra volontà e capacità di sostenerli, inducendo prudenza e scelte gestionali oculate. Sul versante dei nostri costi operativi abbiamo messo in campo azioni di revisione delle poche spese ancora comprimibili (la nostra Banca è sempre stata prudente e non esistono troppe sacche di inefficienza), ma soprattutto abbiamo continuato a sviluppare la componente strutturale dei ricavi, che ci porterà a recuperare nel breve termine un cost income coerente con le nostre esigenze di autofinanziamento”.