Iniziano i saldi invernali: in Calabria partono il 5 gennaio.
CATANZARO :: 02/01/2023 :: I saldi sono partiti oggi in Sicilia e Basilicata mentre da domani, 3 gennaio in Valle d’Aosta. Giovedì 5 gennaio invece, i saldi invernali partiranno in tutte le regioni tra cui la Calabria. Come ogni anno si cercherà l’affare migliore e da uno studio di Confcommercio, saranno 15,4 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari di 4,7 miliardi di euro. I saldi si protrarranno sino al 6 marzo 2023 ed è vietato applicare sconti e promozioni nei 15 giorni che precedono la data di partenza.
Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori però, le previsioni non sono di una spesa molto ricca in quanto solo il 24% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali. Rispetto allo scorso anno si prospetta una diminuzione del 13% dei nuclei familiari che acquisteranno con le vendite promozionali. Ad incidere sugli acquisti la crisi ed i rincari ma anche, il prolungato periodo di sconti legato al Black Friday. Per coloro i quali invece, sceglieranno di fare acquisti e shopping nel periodo dei saldi, è importante osservare regole e raccomandazioni per evitare incorrere in promozioni che solo all’apparenza sembrano vantaggiose.
La novità principale è che tutti i prodotti dovranno essere accompagnati dal prezzo praticato negli ultimi 30 giorni. Da questa regola saranno esentati i prodotti presenti sul mercato da meno di trenta giorni nonché quelli agricoli e gli alimentari deperibili. Inoltre con le nuove regole Ue, la pratica ingannevole diventa anche la promozione di un bene, in uno stato membro, identico a un altro bene commercializzato in altri stati membri anche se molto diverso per composizione/caratteristiche.
Per tutelare maggiormente i consumatori si allarga anche l’elenco delle informazioni considerate come ingannevoli come la mancata indicazione chiara di annunci di pubblicità a pagamento per ricevere una classificazione migliore dei prodotti. Inoltre l’utilizzo di recensioni non vere e non verificate e la rivendita di ticket per eventi acquistati mediante strumenti automatizzati.
Chi effettua pratiche scorrette, poi, può ottenere una multa da parte dell’Antitrust anche più alta: cresce infatti da 5 a 10 milioni. Inoltre il consumatore si può rivolgere al giudice ordinario nel caso di pratiche commerciali sleali e in questo caso la sanzione va da 5 mila euro a 10 milioni nel caso di violazioni in materia di clausole vessatorie.