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Kiwi: Apofruit pianifica di triplicare in tre anni i quantitativi dalla Calabria.

Mirco Zanotti ed Ernesto Fornari, rispettivamente presidente e direttore generale, commentano: “Le giornate divulgative su Dorì™ e Dulcis™ hanno dato riscontri molto positivi”.

GIOIA TAURO :: 19/07/2024 :: È un bilancio estremamente positivo quello che Apofruit traccia all’indomani delle giornate divulgative sul kiwi organizzate in Calabria, contestualmente all’assemblea degli associati per trattare del bilancio 2023 e delle liquidazioni invernali.

A fare il punto sono Mirco Zanotti ed Ernesto Fornari, rispettivamente presidente e direttore generale di Apofruit. “Nella mattinata del 16 luglio scorso – spiegano – abbiamo organizzato una giornata divulgativa sul kiwi giallo Dorì™, cui è seguita l’assemblea nel pomeriggio. Il giorno dopo, un’analoga giornata divulgativa è stata organizzata sul kiwi Dulcis™. Entrambi gli appuntamenti in campo, si sono tenuti presso aziende agricole nostre associate e hanno visto la presenza di nostri tecnici specializzati, per illustrare le caratteristiche e le peculiarità delle due cultivar”.

Zanotti poi puntualizza: “La Calabria sta diventando sempre più un territorio strategico per la nostra cooperativa. Già oggi, infatti, sono una settantina i soci della piana di Gioia Tauro che fanno riferimento alla nostra Op, ma stiamo notando una positiva vivacità nelle adesioni, per cui contiamo di incrementare presto il numero dei produttori. Peraltro, è anche un territorio particolarmente favorevole alla coltivazione del kiwi, tanto che in pochi anni questa coltura sta crescendo notevolmente e in modo anche sostenibile: il 70% dei nostri produttori è infatti a regime biologico, il 30% è in convenzionale”.

Fornari aggiunge: “Dorì™ e Dulcis™, unitamente a G3 e Hayward, sono due varietà di kiwi potenzialmente molto interessanti per un territorio come quello calabrese. Stiamo parlando di due cultivar ad alto contenuto di innovazione, che si distinguono dalle altre per avere un minore fabbisogno di ore di freddo per favorire il germogliamento e la fioritura della pianta. E se pensiamo ai problemi che tanti produttori anche in questa zona hanno avuto di recente proprio con la mancanza delle ore di freddo, possiamo senz’altro affermare che si tratta di varietà in grado di affrontare al meglio il cambiamento climatico in corso. Ma non solo: Dorì™ si presenta anche come kiwi precoce, in grado di anticipare la stagione che continua poi con G3, prosegue con Dulcis™ e termina con Hayward. E questo è un fattore positivo non solo per il produttore, che suddivide il rischio del proprio investimento, ma anche per la manodopera. Grazie ai periodi scaglionati di raccolta per ciascuna di queste varietà, è infatti possibile ricorrere a un numero contenuto di manodopera specializzata, in un periodo in cui è ancora molto difficile reperirla, e garantire ad essa una maggiore stabilità nel tempo”.

Circa un centinaio di produttori, in entrambe le giornate, hanno preso parte alla prima mattinata divulgativa, poi all’assemblea, quindi alla seconda mattinata divulgativa. “Siamo molto soddisfatti – concludono Zanotti e Fornari – che anche tra i soci di questo territorio siano state apprezzate le modalità con cui è presente la nostra cooperativa, ovvero con personale tecnico in pianta stabile, e con una sede sul territorio, altamente qualificato in grado di assistere i soci anche per quanto riguarda le opportunità offerte dai contributi che la cooperativa eroga ai soci che effettuano investimenti sulle colture. Del resto, vogliamo crescere anche in questo areale, tanto che puntiamo nel giro di un triennio a triplicare la produzione di kiwi, passando dagli attuali 30.000 a circa 90.000 quintali”.

Proprio il kiwi, peraltro, rimane una referenza dalle grandi potenzialità sul mercato, che proprio durante l’ultima campagna ha avuto liquidazioni straordinarie, con grande soddisfazione anche dei soci Apofruit: per Hayward la prima categoria ha toccato una media di 1,53 euro il chilo per il convenzionale e di 1,83 euro il chilo per il biologico, mentre il G3 si è attestato sui 2 euro per il convenzionale e i 2,21 euro il chilo per il bio.