Lamezia Terme :: CISL FP Calabria: per la sanità regole certe che valgano per tutti.
LAMEZIA TERME :: 09/09/2010 :: Si svolta in mattinata a Lamezia Terme, nella sede della CISL FP Calabria, la riunione della Segreteria regionale e dei Segretari Generali provinciali, presente Raffaele Blandino, segretario confederale della CISL Calabria. La riunione era stata promossa dal Segretario Generale Natale Pace per proseguire e approfondire il dibattito interno alla CISL Funzione Pubblica calabrese sui problemi della sanità, anche alla luce dei recenti incontri a Palazzo Alemanni, sede della Presidenza di Giunta Regionale tra la Commissione per l’applicazione del Piano di Rientro dal deficit sanitario e il sindacato regionale confederale.
L’approfondito dibattito che ha seguito la relazione introduttiva di Natale Pace e di Raffaele Blandino ha fatto emergere come al clima di confronto tra sindacato e amministrazione regionale, che, con senso di responsabilità, rispetto alla gravità della situazione che si riscontra ormai endemicamente sui servizi sanitari calabresi e sui sacrifici che verranno chiesti ai lavoratori del settore e ai cittadini, non faccia poi riscontro altrettanta disponibilità al confronto nelle strutture – Aziende sanitarie e ospedaliere e aziende private e convenzionate.
Poca apertura al confronto, atteggiamenti dispotici, atti irregolari e illegittimi, da parte di Commissari straordinari e Direttori Generali, poca trasparenza nelle scelte aziendali, non sono certamente coerenti e compatibili con la delicatezza del momento e con le gravi scelte che la Calabria dovrà decidere in tema di riordino del servizio sanitario e di rientro dal deficit finanziario.
Già nella riunione del 24 agosto al Presidente Scopelliti, che denunciava abusi del passato nella gestione dei fondi di produttività aziendali, la CISL Funzione Pubblica regionale ha denunziato come tali comportamenti ancora persistevano anche con i nuovi managers, citando ad esempio l’ASP di Reggio Cal. dove un dipendente regionale comandato veniva autorizzato a 250 ore annue di straordinario più altre 6 ore giornaliere in spregio ad ogni norma contrattuale vigente, mentre altro dipendente dell’ex asp DI Locri già collocato in pensione, veniva richiamato in servizio con atto illegittimo e immotivato (tra l’altro pare che l’ASP non abbia neppure adottato il previsto regolamento. Ancora si aspetta di sapere le determinazioni in merito alla denuncia della Giunta regionale e del Direttore Generale dell’ASP.
Sono solo esempi che denotano come, a parte i proclami verbali e di facciata, la musica non stia cambiando, nonostante siano cambiati i suonatori.
La CISL Funzione Pubblica Calabria ritiene un segnale negativo il rinvio della riunione programmata per domani al venti di settembre. Troppi ritardi, troppi rinvii, nessuna proposta ancora presentata al sindacato, né per quanto riguarda le modalità di attuazione del Piano di Rientro, né per quanto attiene a un ipotetico progetto di Riforma del sistema sanitario calabrese. Intanto continuano a precipitare gli indicatori negativi dei servizi, della spesa farmaceutica, della emigrazione sanitaria, mentre nelle Strutture pubbliche si va a ruota libera con comportamenti disomogenei e in quelle private non si rispettano i diritti dei lavoratori, non si pagano gli stipendi e spesse volte i lavoratori vengono usati come mezzo di pressione contro i ritardi della regione.
Basta!
O si cambia registro, oppure la CISL Funzione Pubblica attiverà durissime vertenze in ogni azienda pubblica e privata per sollecitare il cambiamento vero, concreto, nell’interesse dei lavoratori della sanità, la maggior parte dei quali opera con serietà, dedizione e professionalità in ambienti ostili, malsani, insicuri, vessati dall’opinione pubblica e dalla dirigenza.