Lamezia Terme :: La Terza edizione di Segni di ‘900 si conclude sabato 25 maggio alle 18.30 con Carlo Freccero.
LAMEZIA TERME :: 24/05/2013 :: Domani si conclude la rassegna 2012/2013 di ‘Segni di ‘900’, il formato inventato dall’amministrazione di Lamezia tre anni fa e rapidamente accresciutosi in rilevanza e interesse, con un pubblico largo di non addetti ai lavori e spesso di giovani che, con l’ausilio dei loro insegnanti, si sono avvicinati con competenza agli approfondimenti con la storia del ‘900 del nostro Paese. Un formato dai costi ridottissimi, 5 mila euro complessivi, grazie anche alla disponibilità dei professori che in qualche caso hanno preso parte alla rassegna anche senza compenso, e che ha fatto della nostra città un punto di riferimento.
Prima della sua lezione, che si terrà domani, sabato 25 maggio alle ore 18,30 nell’Auditorium del Liceo linguistico e musicale Campanella, istituto che si è dimostrato disponibile ad ospitare quest’anno molte delle lezioni di ‘Segni di ‘900’, Freccero incontrerà gli studenti all’Istituto De Fazio in mattinata. Con l’introduzione del digitale terrestre e delle pay TV, la televisione sta vivendo una trasformazione epocale. Anche il modo di guardarla sta cambiando rapidamente. Non è più il tempo dell’utente passivo: il pubblico cerca sempre di più un prodotto su misura, che spesso paga, in un certo senso confezionando da sé il palinsesto che preferisce.
Ma è anche vero che la tv ha in Italia quasi 60 anni e una storia importante alle spalle, con riflessi nella società stessa che è stata in passato e viene anche oggi condizionata dal mezzo televisivo. Molto o poco, nel bene o nel male? Sono interrogativi ai quali sicuramente Freccero saprà dare delle risposte affascinanti, considerato che nella nostra storia siamo passati da una televisione di classe, specchio di un’élite del paese, a una televisione ritagliata attorno al consenso esclusivo ed escludente della maggioranza, per arrivare oggi a una TV sempre più attenta alla moltitudine, la nuova società plurale nella quale siamo immersi.
Illuminante e provocatorio, colto ma attento alla cultura di massa Carlo Freccero, che è nato a Savona nel 1947, è oggi Direttore di “RAI 4”, ma nel corso della sua grande esperienza professionale ha attraversato tutte le fasi della televisione: dalla TV commerciale, con “Canale 5”, “Rete 4” in Italia durante gli anni ottanta e poi a “Italia 1” negli anni ’90 prima di passare alla Rai, a “La Cinq” in Francia, ma anche nel servizio pubblico francese a “France 2” e a “France 3”. Nella seconda metà degli anni novanta approda alla Rai dopo che il suo rapporto con Mediaset si è esaurito, anche a causa dell’impegno politico del suo proprietario.
E’ direttore di “RAI 2” prima poi passa alla TV satellitare con “Rai Sat” per approdare infine alla TV digitale di “Rai 4”. La sua esperienza professionale internazionale lo ha portato naturalmente ad insegnare anche nelle università di Roma Tre e di Genova, dove è docente di Linguaggio televisivo e comunicazione. Mentre non si contano i suoi interventi su riviste specializzate, come “Link”, e i suoi articoli sulla stampa. Proprio di recente ha pubblicato con Boringhieri un volume dal titolo ‘Televisione’.
Per questi motivi l’ultimo appuntamento della rassegna di ‘Segni di ‘900’ (che ha già ospitato personalità come Giovanni Sabbatucci sul ventennio dopo l’Unità, Guido Crainz sull’Italia degli anni ottanta, Emilio Gentile che ha parlato di Prezzolini, Francesco Barbagallo che ha tenuto un’intensa lezione sul Nord e il Sud nella storia del paese e Gaetano Pecora che ci ha raccontato il pensiero di Salvemini) si preannuncia col ‘botto’. L’evento è di assoluto rilievo e unico in Calabria e la cifra rutilante del pensiero di Freccero fa della lezione sulla ‘Televisione italiana’ un accadimento cittadino da non perdere.