Laureana di Borrello :: Apertura della Porta Santa al “Luigi Daga”.
I giuristi cattolici ai detenuti: “errare è umano, pagare è necessario, perdonare è da cristiani: il giudizio terreno non può sostituirsi a quello di Dio.“chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
LAUREANA DI BORRELLO :: 22/12/2015 :: Il 21 dicembre scorso, nell’istituto penitenziario sperimentale “Luigi Daga” di Laureana di Borrello, il vescovo Mons. Milito ha aperto la Porta Santa allestita presso la cappella ubicata all’interno del penitenziario. L’evento programmato e organizzato da mesi è stato realizzato su impulso dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani del Foro di Palmi e del suo direttore spirituale don Domenico Caruso. Sono giunti a Laureana, oltre alla nutrita delegazione di avvocati cattolici alle istituzione diocesane anche alcuni Sindaci della Piana. Il gesto suggestivo dell’apertura della Porta Santa è stato accompagnato dalla celebrazione eucaristica animata dai detenuti e dai volontari Guanelliani che operano presso l’istituto e preceduta dalla presentazione del cappellano don Luigi Ragione, Parroco di Candidoni, il quale ha detto: “Eccellenza vi presento i ragazzi del Daga, scontano con dignità la loro pena per riabilitarsi e non commettere più gli errori del passato”.
Toccante è stata l’omelia del Vescovo Milito il quale ha spiegato agli ospiti del Daga il significato del gesto dell’apertura della Porta nel contesto del natale che sta arrivando. In sintesi, riassumendo il pensiero del Monsignore, il Papa ha voluto che ogni porta delle celle delle carceri fosse una porta santa. L’apertura della Porta Santa è un gesto simbolico che rappresenta il passare della vita del cristiano attraverso Gesù buon Pastore, quel Dio al quale non può essere rimproverato di non capire il dramma umano della sofferenza in quanto nel diventare uomo ha scelto di vivere le sue stesse emozioni. Il giudizio di Dio è un l’unico che può permettersi di calibrare e giudicare una persona lontano dalle strumentalizzazioni mondane. Continuando, Mons. Milito ha affidato i detenuti all’intercessione della Madonna, Madre di Misericordia. Durante la messa gli ospiti del Daga hanno regalato al Vescovo una croce, da loro realizzata, con l’effige “dell’Anno della Misericordia”.
Subito dopo la celebrazione si sono susseguiti gli interventi della direttrice, Angela Marcello, la quale si è soffermata sull’importanza di mantenere e potenziare una struttura d’avanguardia come quella del “Luigi Daga” nel contesto del territorio della piana e degli istituti di pena italiani in genere e del presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani della sezione di Palmi, il giudice onorario Vincenzo Nizzari, il quale ha posto l’accento sul pregiudizio che spesso perseguita chi ha commesso dei reati una volta espiata la loro pena. Ha proseguito Nizzari rivolgendosi ai presenti: “Tutti sbagliamo, vince chi sbaglia ma sa rimediare all’errore commesso … auguro a tutti noi di essere capaci di perdonare noi stessi e di saper perdonare gli altri per essere perdonati”.
Conclusi gli interventi l’istituto ha offerto attraverso i volontari un piccolo rinfresco durante il quale i detenuti hanno potuto dialogare con i presenti e in particolare con il Vescovo per affidargli le loro attese e speranze. Di lì la visita all’istituto e la testimonianza sulle attività svolte al suo interno, per concludere l’evento con lo scambio dei consueti auguri natalizi. Così i giuristi cattolici raccolgono il plauso per l’iniziativa e edificano le basi per costruire un ponte tra la società civile e il mondo degli istituti di pena della piana di Gioia Tauro.