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Marcellina :: “Da tre anni attendiamo un’area parcheggio per diversamente abili”.

MARCELLINA :: 20/09/2010 :: Nell’assoluta indifferenza della comunità e delle istituzioni, persone con gravissime disabilità sono condannate, insieme a genitori e famigliari a vivere una vita ai margini della società. I diversamente abili, nell’insofferenza generale, sono quotidianamente vittime delle più elementari violazioni dei diritti umani e civili, lasciando le famiglie nelle desolante sensazione di essere abbandonati e dimenticati.

Non sempre la colpa però può essere ascritta ad una legislazione farraginosa che regola la materia, come testimonia la signora Maddalena coniugata La Marca, mamma di Giovanna diversamente abile  dalla nascita e moglie di Fedele costretto da anni alla dipendenza da ossigeno: “abbiamo richiesto nell’agosto del 2007 l’individuazione di uno spazio da adibire a parcheggio per portatori di handicap riservato nelle vicinanze della nostra abitazione in via Giorgio de Chirico a Santa Maria del Cedro, sono trascorsi inutilmente gli anni ma nessuna risposta è stata mai recapitata al mio indirizzo. Il disagio procurato da questo inatteso ritardo non può essere quantificato, noi d'altronde abbiamo continuato a parcheggiare la macchina nel posto indicato nella domanda inoltrata al comune di residenza perché provvisti di tesserino regolarmente concesso. Conseguentemente però subiamo quotidianamente le lamentele di automobilisti e vicini, che asseriscono la nostra irregolarità constatando che a terra mancano le strisce gialle da legge riconosciute. Ma come spiegare alla gente comune che siamo noi a subire da anni l’ignoranza anche delle regole più elementari?”. Il problema per la famiglia in questione non dovrebbe sussistere, in quanto la normativa in materia di parcheggi per diversamente abili è ricca e chiara, basta citare tra le altre Articolo 381 comma 5 del regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice della strada che recita: “Nei casi in cui ricorrono particolari condizioni di invalidità della persona interessata, il sindaco può, con propria ordinanza, assegnare a titolo gratuito un adeguato spazio di sosta individuato da apposita segnaletica indicante la targa del veicolo autorizzato ad usufruirne”, s’ignorano i motivi perché l’amministrazione risulti inadempiente, visto che la risoluzione dei disagi delle persone meno fortunate dovrebbe occupare il primo posto nell’agenda di un’amministrazione locale.

La signora La Marca ci tiene a precisare: “oltre alla difficoltà che una vita con due diversamente abili in casa mi procura, devo anche combattere contro l’arroganza e la totale mancanza di codice etico e deontologico di una burocrazia che pensa di risolvere i problemi nascondendo la testa sotto la sabbia, forse pensano che sbollita la rabbia di tanti anni di ingiustizie e diritti negati,  ritorni ad asciugare in silenzio le mie lacrime”. Conclude :”percorrerò tutte le vie che la legge mi consente, perché un diritto negato alla mia famiglia dovrà diventare un urlo di dignità che spero faccia male a tanta ipocrisia che riscontro quotidianamente”.