‘Ndrangheta: i boss della cosca La Rosa gestivano il clan dal carcere grazie a cellulari e sim clandestine, 10 arresti.

CATANZARO :: 08/04/2025 :: Nonostante fossero detenuti, i boss della cosca ‘ndranghetista La Rosa di Tropea (Vibo Valentia) continuavano a esercitare il controllo sugli affari del clan grazie a una rete di comunicazione clandestina. Attraverso telefoni cellulari e schede sim intestate a cittadini extracomunitari introdotti illegalmente in carcere, riuscivano a mantenere i contatti con familiari e affiliati.

È quanto emerso dall’operazione condotta dalla Guardia di finanza, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che questa mattina ha portato all’arresto di 10 persone: 7 sono finite in carcere, mentre 3 ai domiciliari.

Le indagini, svolte dai Nuclei di Polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle di Vibo Valentia e Catanzaro, hanno anche fatto luce su una serie di episodi estorsivi ai danni di attività commerciali locali. Questi esercizi, oltre a garantire supporto materiale agli affiliati in libertà, provvedevano anche al sostentamento dei detenuti e al pagamento dei loro legali.

Un ruolo di primo piano, secondo gli investigatori, sarebbe stato ricoperto da alcune donne, tra cui una ritenuta appartenente alla cosca. A loro viene attribuita la gestione delle finanze, la riscossione delle estorsioni e il mantenimento dei collegamenti tra i detenuti e l’esterno. Avrebbero procurato cellulari, effettuato ricariche telefoniche e trasmesso istruzioni per garantire la continuità operativa della struttura criminale.

Nel corso delle indagini, grazie anche alle intercettazioni, è stato ricostruito un caso di estorsione ai danni di un imprenditore locale durante l’emergenza Covid-19, oltre a un episodio di trasferimento fraudolento di un immobile, poi ceduto a terzi per sottrarlo a un possibile sequestro da parte dell’autorità giudiziaria.