Orsomarso (Cs) :Continua il dibattito sul futuro del Patrimonio Naturalistico dei Monti di Orsomarso
Adesione del consigliere regionale Franco Pacenza e della Cgil Calabria alla discussione del Progetto “Libro Verde” dei Monti Dell’ Orsomarso. Anche Italia Nostra appoggia l’iniziativa proposta dall’associazione La Scossa sulla valorizzazione delle risorse e la difesa degli equilibri naturali.
Adesione da tutta Italia sulla proposta del “Libro Verde” delle risorse dei monti dell’Orsomarso, in particolar modo anche dei Verdi di Rose (CS), del consigliere provinciale dei Verdi, dott. Mario Bria, del consigliere regionale Franco Pacenza, dell’associazione ambientalista Italia Nostra, della consigliera nazionale di Italia Nostra, Teresa Liguori, di gruppi di ricercatori universitari, delle associazioni culturali di Orsomarso e di tutti i maggiori esponenti della politica eco-sostenibile.
Occorre una politica alternativa alla richiesta incessante di ricchezza delle multinazionali del taglio e del consumo del territorio. In questi giorni, insieme ad un gruppo di ricercatori e di appassionati della natura dei monti di Orsomarso e grazie al contributo della Cgil sezione di Scalea, del gruppo dei Verdi di Rose (CS), in particolar modo del presidente Avv. Nunzia Paese, del consigliere pronciale dei Verdi Mario Bria, di Italia Nostra, che ha dato un impulso determinante attraverso l’impegno di Teresa Liguori, del consigliere comunale di Orsomarso, Angelo Cersosimo e degli amici del Faro di Scalea, stiamo ottenendo adesioni importanti, non ultima quella del consigliere Regionale, On Franco Pacenza, che si è reso disponibile al dibattito per il futuro del patrimonio dei Monti di Orsomarso. Anche dai Paesi vicini è arrivato il sostegno per il gruppo di lavoro che in queste ore formalizzerà la prima task force di difesa e di rilancio della proposta eco-sostenibile dei Monti di Orsomarso. Voglio ringraziare anche Giovanni Roviello di Papasidero (CS), del Cnr di Napoli per il suo contributo e la disponibilità. I Monti di Orsomarso abbracciano diversi comuni del Tirreno Cosentino e anche della zona del Pollino, per questo solo attraverso una coesione territoriale possiamo fondare una base solida su cui poggiare progetti di sviluppo anche capaci di abbattere la disoccupazione e il precariato. Noi abbiamo bisogno di puntare sulle risorse, non di abbatterle rompendo, di conseguenza, gli equilibri che generano bio-diversità e quindi vita. Il territorio influenza la Storia della gente, ma se si continua a produrre politica di trasformazione generale del sistema naturale e sfruttamento selvaggio delle risorse si genera squilibrio. Tagliando i boschi, anche con il sistema colturale, così come proposto dalla BIO for ENERGY, in vallate scoscese come quelle del comune di Orsomarso, rischierebbe di generare un dissesto idreologico imprevedibile ai danni della cittadina stessa. Bisogna che i cittadini vengano informati meglio sulla questione, bisogna ritornare anche alla memoria se è possibile. Un contributo storico c’è lo danno le testimonianze della piena del canale Porta la Terra del 1939 , piena che fu incentivata dal taglio della macchia di diversi ettari denominata “a Vadda”, a monte dell’abitato di Orsomarso. Si racconta, ancora oggi, che il piccolo torrente che attualmente passa sotto Piazza Aldo Moro, a nord del centro storico, si riverso per corso Vittorio Emanuele, la strada principale, provocando distruzione. La zona colpita da allora venne chiamata “Sciodda”. Oggi il canale Porta la Terra non solo non ha adeguate misure di sicurezza d’arginatura, ma vicino agli argini stesso è stata costruita tutta la parte nuova del paese, ci sono scuole, palazzi di tre piani, stazione di Carabinieri, in parole povere la maggior concentrazione abitativa è situata in quelle zone. Se attualmente non ci sono stati problemi di inondazioni è proprio grazie alla fitta vegetazione delle vallate dei Monti, che assorbono centinaia di metri cubi d’acqua del bacino imbrifero del fiume Argentino, attraverso l’evaporazione e il nutrimento delle piante. Questo deve servire per riflettere e per ragionare sul progetto del “Libro Verde”come strumento di sviluppo sostenibile, che difende gli equilibri naturali, ma che si propone anche di intervenire sulle infrastrutture necessarie per il benessere civile. Crediamo fortemente che ad Orsomarso, a lungo, si sia tolto troppo delle sue risorse ed ora, più che mai, bisogna agire in modo consapevole per darne di più ed è solo una questione di impegno e di intelletto.
Scalea lì 15/06/07 Il presidente dell’associazione “La Scossa” Antonio Pappaterra