Peppe Voltarelli canta per Lilli al porto di Cetraro.
CETRARO :: 16/08/2021 :: Sarebbe più corretto dire che Voltarelli canta “ancora” per Lilli, dopo la magnifica serata a Camigliatello nel 2016, in duo con Otello Profazio. Cambia il posto, il repertorio, la formazione – stavolta Peppe canta da solo -, ma resta il fascino immutato di un artista conosciuto e riconoscibile. Di origini calabresi, cantante e autore, scrittore e attore, Voltarelli vanta quasi trent’anni di carriera a livello nazionale e internazionale. Attivo dal 1994 come fondatore, voce e leader de “Il Parto delle Nuvole Pesanti”, band di culto del new folk italiano, da solista ha pubblicato cinque album in studio, nove live e quattro colonne sonore, aggiudicandosi per due volte la prestigiosa Targa Tenco con “Ultima notte a Mala Strana” nel 2010 (come miglior album in dialetto) e con “Voltarelli canta Profazio” nel 2016 (miglior album da interprete). È stato attore, protagonista e coautore del film “La vera leggenda di Tony Vilar” di Giuseppe Gagliardi, primo mockumentary italiano. Vanta collaborazioni con Claudio Lolli, Teresa De Sio, Sergio Cammariere, Bandabardò e Amy Denio. I suoi dischi sono pubblicati in Europa, Canada, Argentina e Stati Uniti.
Il prossimo 18 agosto, nello splendido scenario del porto turistico di Cetraro (Cs), Voltarelli porta in scena il suo ultimo lavoro: il disco-libro “Planetario”, pubblicato in Italia da Squilibri Editore a maggio del 2021. Spettacolo che si inscrive a buon diritto nella tradizione del “teatro-canzone”, attraverso una selezione di cantautori di tutto il mondo, “Planetario” si articola in una personale e ironica teoria della canzone, densa di aneddoti e riferimenti storici. Il viaggio di Voltarelli è perciò fatto di incontri bizzarri in luoghi segreti e inesplorati, dove le differenze di stili e di linguaggio diventano l’anima del racconto. L’artista calabrese, apprezzato in tutto il mondo, mette in piedi un poetico e appassionante One Man Show con chitarra, fisarmonica e pianoforte, cantando e suonando brani che sono ormai dei veri capisaldi dei repertori di grandi autori moderni e contemporanei.
Peppe, come ama farsi chiamare, canta, incanta e racconta perché crede nella musica che ha qualcosa da dire, da raccontare, da disvelare. Ogni canzone e ogni autore, tradotti in italiano, rappresentano perciò le tappe di un percorso che è, insieme, artistico ed esistenziale. Si muove per longitudini poco battute, Voltarelli, affiggendo idealmente il manifesto della canzone armata di poesia e all’occorrenza di politica. È uno spettacolo musicale, colloquiale e militante, il suo. Non lungo eppure abbastanza largo per trovarci dentro di tutto: le ballate di Bob Dylan, le poesie di Jacques Brel, le struggenti tristezze di Leo Ferré. E poi Sergio Endrigo, Juan Manuel Serrat, Joaquín Sabina, fino a Modugno, proprio lui, che cantava “…la più bella sei tu, Lilli” a ribadire che non è necessario perdere l’originalità e la bellezza pura solo per sembrare più moderni. Che lei è bella così, spettinata, struccata, vera. Come la Musica, come Voltarelli.