“Siamo alla solite – sottolinea Michelangelo Tripodi – ancora una volta viene preso di mira dalla criminalità un uomo e un professionista onesto. Con questo ignobile gesto si è voluto colpire un pubblico ufficiale, un professionista serio e stimato che da anni porta avanti il suo lavoro con estremo impegno nel bene di tutta la collettività”. “L’infame e vile tentativo di colpire la serenità e l’incolumità di Alfredo Marcone e della sua famiglia – prosegue il segretario regionale del Pdci &ndash
; genera quindi non solo tanta rabbia, come abbiamo avuto modo purtroppo di ribadire anche nel recentissimo passato, ma invita soprattutto a non abbassare la guardia in materia di ordine e sicurezza pubblica sul nostro territorio, dove la criminalità, vero cancro della società calabrese, tenta di imporre il suo predominio con atti subdoli, indegni ed arroganti”. “Da qui tutto lo sdegno, tutta la mia condanna – afferma Michelangelo Tripodi- per l’ennesimo vile episodio che aumenta ulteriormente il codice rosso dell’agire in modo incivile e violento, tipico dell’arroganza e della brutalità mafiosa, e invita ad una ferma reazione unitaria di tutte le forze politiche e di tutte le istituzioni contro ogni prevaricazione che minaccia la vita democratica, la convivenza civile e la sicurezza dei cittadini”. “Al Comandante Alfredo Marcone – conclude Michelangelo Tripodi – che ho sempre apprezzato per il grande impegno profuso al servizio della comunità polistenese, va tutta la massima vicinanza e solidarietà, insieme a tutto l'incoraggiamento mio personale e di tutto il PdCI calabrese a procedere nel riconosciuto impegno che sta portando avanti a fianco dei tanti cittadini onesti senza lasciarsi condizionare da queste indegne azioni criminali”.
