San Giovanni in Fiore :: Cerimonia di proclamazione degli eletti e del nuovo Sindaco.
“Un controllo sistematico e incrociato necessario e dovuto – ha spiegato il Giudice Pancaro – nel quale abbiamo verificato l’operato dei singoli presidenti dei 24 seggi e le operazioni elettorali che possiamo dire si sono svolte – a scanso di equivoci- con regolarità e senza vizi”. Un lavoro e una verifica supportate da un proficuo scambio interistituzionale con l’ufficio di segreteria generale del Comune. A partire da oggi per gli interessati, ci saranno trenta giorni, per adire al TAR se si dovessero ravvisare irregolarità. Il Giudice Pancaro ha voluto sottolineare nel suo intervento di apertura della cerimonia, la difficoltà istituzionale in cui allo stato si trova il Sindaco Barile che non ha la maggioranza in consiglio comunale, ed ha augurato che “vi sia la comprensione e l’applicazione del concetto di uniformità e non di supremazia di una parte politica sull’altra, nell’unico dovere di servire la collettività e rappresentare un alto senso civico”.
Lunghi e sentiti applausi del folto pubblico alla proclamazione del Sindaco che dopo la lettura dei 20 nomi dei consiglieri eletti, ha esposto non senza emozione e commozione, le sue prime dichiarazioni di intenti , ricordando i suoi dieci anni da consigliere comunale, le sue battaglie, il suo impegno che gli ha permesso di conoscere le problematiche della città , “un lavoro – ha detto – che mi è servito ad affrontare questa avventura da Sindaco”. Ha ricordato le problematiche e i bisogni legati alla pesante disoccupazione presente in città, “che più volte hanno portato ad una esternazione forse esagerata delle difficoltà e del bisogno. Anni di una politica e di una azione amministrativa lenta – ha detto Barile-, hanno creato una situazione difficile in questo comune dove ho trovato una situazione peggiore di quanto mi aspettavo. Partirò con la voglia di fare, consapevole di aver aperto una strada nuova nel processo di sviluppo di questa città – ha detto – e tutte le risorse e le potenzialità esistenti in questa città saranno coinvolte nella realizzazione del mio progetto amministrativo. Abbiamo bisogno di tutti i residenti e dei tanti che sono emigrati sparsi per il mondo, che altrove si sono affermati e che rappresentano una risorsa per la nostra città. Per questo- ha annunciato il Sindaco – abbiamo pensato alla creazione di un ufficio dove saranno accolte tutte le proposte e i progetti provenienti dalla società civile. Non abbiamo la forza come Comune – ha detto a chiare lettere Barile – di poter risolvere tutti i problemi, abbiamo bisogno di risorse finanziarie , visto che la situazione finanziaria attuale del Comune è disastrosa e non ci consente di muove
rci neanche per le piccole cose. Non intendo accusare nessuno – ha sottolineato il Sindaco – quello che è attualmente San Giovanni in Fiore è sotto gli occhi di tutti. Da oggi deve iniziare una nuova pagina e sono convinto che anche nelle file di chi sin qui ci ha amministrato, c’erano delle persone con capacità e valori che, forse per colpa del sistema, non sono state messe nelle condizioni di agire”. Il Sindaco ha affrontato anche la questione relativa alla mancanza della maggioranza consiliare che dal voto è stata invece attribuita al Centro Sinistra. “Eppure – ha detto – questo non mi ha mai preoccupato, perché il Sindaco non deve chiedere il voto alla propria maggioranza, deve proporre i suoi progetti all’intero consiglio che dovrebbe valutarne la bontà, con coscienza, per il bene della città. Se non sarò in grado di raccogliere la fiducia dei consiglieri sulle mie proposte, io non aspetterò che il consiglio mi mandi a casa. Quando mi renderò conto- ha detto il neo Sindaco – dell’impossibilità di governare, mi farò indietro, perché il mio sogno non era quello di fare il politico o il Sindaco, ma di vedere un nuovo sviluppo per la nostra città. So – ha detto – che una cosa è fare il consigliere di opposizione e altro è fare il Sindaco. So che ci sono tanti piccoli e grandi problemi che a volte interrompono l’azione amministrativa, ci sono tanti piccoli e grandi bisogni dei cittadini che trovano nel Comune, la prima e più vicina Istituzione alla quale esprimerli”. Nel parlare dei problemi della città, il Sindaco ha citato quello della disoccupazione come il più grande e il primo punto sulla propria agenda operativa, quello per il quale è necessario impegnarsi a fondo, “consapevoli – ha detto – che nessuno ha la bacchetta magica ma che bisogna trovare soluzioni per dare speranze di riscatto”. L’intento espresso dal Sindaco è stato anche quello di voler creare un clima collaborativo e di stimolo con tutta la macchina comunale e i dipendenti. “Io non provo né odi nè rancori – ha concluso Barile – sono sentimenti che rubano energie preziose che vanno impiegate, invece, per il bene della collettività, perché cresca materialmente e spiritualmente”.