Santa Domenica Talao (Cs) :: Una interrogazione parlamentare di Caruso passata inosservata.
Su Costapisola e rifiuti della jolly rosso anche una interrogazione parlamentare di Caruso passata inosservata.
SANTA DOMENICA TALAO :: 06/03/2008 :: Non si giustificano le dimenticanze dell’assessore Tommasi sul piano bonifica della Regione Calabria. Gli ambientalisti del tirreno fanno presente che è stata presentata anche un interrogazione parlamentare al ministro dell’ambiente dal deputato Caruso, sulla questione che interessa i rifiuti della Jolly Rosso, spiaggiata nel 1990 a Formiciche, disseminati nella costa fra Serra D’Aiello e Campora Sangiovanni, e sulla situazione dell’ex discarica di Costapisola a Santa domenica Talao. Sembra, fra l’altro, che non c’è stato nessun intervento in merito e ne risposta all’interrogazione presentata il 31 maggio 2007 alla camera dei deputati e anche se la competenza di bonifica dovrebbe essere della Regione, pare che la volontà politica di recuperare i territori ad alto rischio inquinamento non sia stata del tutto espressa.
Il Piano di Bonifica della regione Calabria, presentato in conferenza stampa dall’assessore Tommasi, ha, di fatto, dimenticato che esiste una storia drammatica di lotta ambientalista che ha riguardato, nel corso degli anni, centinaia di persone e che ha coinvolto i comitati di protesta e i presidi che si costituirono per difendere quello che alla fine è rimasto in sospeso nel nulla di fatto. Ancora attese, però, da parte degli abitanti che risiedono nella contrada di Costapisola fra Scalea e Santa Domenica Talao, ancora dubbi fermentati dal ricordo di giornate e nottate di blocchi e scontri con realtà dure e istituzioni, che passarono alla storia locale come i giorni della rivolta e della mobilitazione di Santa Barbara. Il sindaco di Santa Domenica Talao, Salvatore Paolino, sulla questione, mesi fa, aveva dichiarato che L’Arpacal, l’agenzia regionale di controllo dell’ambiente, aveva monitorato l’area e che sperava in un intervento risolutore da parte della Regione: i cittadini della contrada si aspettavano che il sito, per effetto dei controlli, venisse inserito nelle aree da bonificare. Ma nulla di fatto. Sulla questione Jolly Rosso il dubbio dei cittadini si accentua e la glissata dell’assessore Tommasi, sulla bonifica dei siti a rischio, cade come un macigno anche sulla realtà precaria della costa amanteana. Si è cominciato a considerare che in Calabria esistono siti inquinati di serie A e di serie B. Le zone agricole inquinate e non bonificate come Costapisola, oggi non valgono niente. Cirillo del movimento ambientalista in un suo intervento, su un periodico di Caserta chiamato “Impronte Sociali”, a proposito della discarica abbandonata, diceva: <<-la regione Calabria più volte investita dal comitato di lotta non è ancora intervenuta per bonificare la zona, mentre tutto il terreno è stato messo in vendita. Un terreno che i contadini vorrebbero acquistare, ma proprio per il mancato disinquinamento ancora non vogliono fare. Una volta acquistato il terreno, dice un contadino confinante con la vecchia discarica, dovrò accollarmi tutte le spese per disinquinare e potrei anche essere denunciato se non facessi le cose in regola. Ora, invece tutto può rimanere sotto quei teloni senza che nessuno intervenga->>. Il documento del rappresentante del movimento ambientalista del tirreno è del 16 Luglio del 2005 e sono almeno tre anni che i cittadini di Costapisola, su una porzione di terreno della discarica, con le proprie forze hanno costruito una chiesa dedicata proprio a Santa Barbara.
Antonio Pappaterra