SANTA MARIA DEL CEDRO :: 31/01/2022 :: L’importante torre di Sant’Andrea, uno dei simboli importanti della comunità di Santa Maria del Cedro (Cs), è crollata, il fatto è accaduto nella notte del 29 gennaio 2022, da tempo si trovava in condizioni di incuria e degrado. Una vera e propria vergogna che ha colpito i cittadini, bisognava intervenire con insistenza già molto tempo prima, tutelando in modo concreto questo importante pezzo di storia. Ora servono i fatti concreti, avviare la ricostruzione in modo “fedele” e tutelando il bene, in tutto e per tutto.
La struttura sorge nel cuore del centro storico del paese, nel crollo non ci sono state persone ferite. Diventata nel tempo uno dei tanti simboli della piccola comunità, ricade in un terreno di proprietà privata. Le amministrazioni che si sono succedute avevano anche provato ad acquisire quella che una volta era la torre di avvistamento, ma invano. «Hanno ceduto la copertura della torre e buona parte di due delle quattro pareti dell’edificio storico ha scritto il sindaco Ugo Vetere – .Si è provveduto a transennare la zona lungo via Almo Romito per scongiurare il pericolo che potrebbe derivare da ulteriori cedimenti della struttura. Sempre nelle stesse ore, il Comune ha emanato una ordinanza rivolta ai proprietari del terreno sul quale sorge l’immobile. Questi, dovranno «provvedere immediatamente ed entro il termine di 15 giorni dalla notifica della presente – recita il documento -, ad eliminare il pericolo per la pubblica e privata incolumità e di provvedere, altresì, alla messa in sicurezza dell’immobile e alla rimozione degli fabbrici di di risulta, con conferimento in discarica autorizzata».
Il sindaco Vetere, inoltre, chiarisce ai privati che «trascorsi 15 giorni dalla notifica del provvedimento, l’accertamento di inottemperanza costituisce avvio del procedimento amministrativo per l’acquisizione gratuita dell’immobile al patrimonio del Comune di Santa Maria del Cedro e dell’area di sedime, per procedere alla sua messa in sicurezza scongiurandone la perdita totale».