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Scalea :: Contributi pescatori: escluse le imprese tra Tortora e Diamante, Amantea e Fiumefreddo.

I consiglieri provinciali Mario Russo e Giovanni Battista Morelli chiedono alla Regione di estendere i fondi anche ai pescatori dei territori esclusi.

SCALEA :: 02/11/2009 :: «La Regione eroga i contributi in favore degli armatori e delle imprese di pesca marittima e dimentica un porzione ampia di territorio dove invece operano, con difficoltà, imprese familiari nel settore. Da Tortora a Diamante e nell’area tra Amantea e Fiumefreddo Bruzio, per la nostra Giunta regionale, che si è riunita il 26 ottobre scorso, non ci sono imprese di pescatori da aiutare».

I consiglieri provinciali Mario Russo e Giovanni Battista Morelli criticano aspramente la Giunta guidata da Loiero in riferimento agli aiuti nel settore della Pesca e dell’acquacoltura concessi, tramite la Regione, con fondi europei. «E’ un fatto grave e discriminatorio – scrivono Mario Russo e Giovanni Battista Morelli -. La Regione, come al solito, dimentica ampie porzioni di territorio e questo conferma il pressappochismo con il quale si procede in Calabria. Che sia discriminazione o dimenticanza, è comunque ingiusto che intere famiglie, che lavorano nel difficile settore della Pesca, non debbano trovare sponda in una iniziativa del genere. Pertanto chiediamo alla Giunta regionale di estendere i benefici, previsti nell’atto da poco approvato, anche ai territori “dimenticati” in modo da dare un valido aiuto alle famiglie che operano nello stesso settore nei paesi da Tortora a Diamante e nella zona tra Amantea e Fiumefreddo Bruzio. Il regolamento del Fondo europeo per la pesca – scrivono ancora Russo e Morelli – al quale la Regione fa riferimento non fa alcuna discriminazione di sorta e prevede l’utilizzo degli aiuti “de minimis” per tutte le imprese soggette all’arresto temporaneo nel settore della pesca. Se la Regione Calabria vuole raggiungere gli obiettivi prefissati: salvaguardia della salute pubblica, soccorso alla categoria e riduzione dello sforzo di pesca nelle zone di mare interessate, deve tener conto necessariamente delle imprese, in gran parte a conduzione familiare, che operano nei territori “esclusi” che sono, invece, interessate da
lla grave crisi in cui versa il comparto produttivo. E’ giusto e necessario distribuire, quindi, la somma dei 250mila euro tenendo conto delle restanti imprese non considerate, che invece operano nello stesso specchio di mare».