Scalea (Cs) :: Antenna: ancora divisioni sulla questione.
SCALEA :: 20/01/2008 :: Doveva essere il consiglio comunale straordinario per discutere della questione antenna in località Pantano-Impresa, quello che si è tenuto venerdì sera presso la sala consiliare del comune di Scalea, ed è stato un consiglio comunale “straordinario” sotto molti aspetti.
Sicuramente per la grande partecipazione di pubblico a cui, per la stessa ammissione del presidente del consiglio Gennaro Licursi, i consiglieri comunali di Scalea non erano più abituati, ma anche per i numerosi interventi, venuti dai rappresentati delle forze politiche, delle associazioni, dal rappresentate degli studenti del liceo scientifico “Pietro Metastasio” Salvatore Amoroso e dal rappresentante del collegio dei docenti professor Pio Sangiovanni e, ovviamente, del comitato contro l’antenna che hanno caratterizzato la prima parte dell’incontro. Il coro unanime è stato il no all’antenna a qualunque costo ma quando la parola è passata ai consiglieri comunali la musica è cambiata. Diversi partecipanti all’assise non hanno esitato a sfidarsi in duelli verbali al limite del rispetto delle regole democratiche finendo per spazientire la folla che aspettava una determinazione seria e decisa sulla questione antenna che da ormai quindici giorni tiene in allerta le popolazioni del Pantano, senza contare i sette mesi precedenti a questi ultimi sviluppi. Se dunque è stata ribadita la volontà popolare di vedere sparire il “mostro”, così come è stato definito, dal sito a cui era stato destinato, grazie anche all’appoggio tecnico dell’ingegner Giancarlo Spadanuda che ha confermato la nefasta influenza dei campi elettromagnetici sulla salute umana, le posizioni politiche sono rimaste bloccate sulla strenua difesa dell’operato degli uffici e della propria posizione da parte della maggioranza, e sull’accusa di mala gestione della cosa pubblica di Russo e soci da parte dell’opposizione. Di fatto l’assise si è conclusa con la proposta del consigliere Giorgio Cozzolino, con la determinazione di convocare un nuovo consiglio comunale ad hoc, questa volta senza interventi esterni, per unire tutte le voci in un unico coro che dica no all’antenna e faccia sentire la propria voce istituzionale agli organi preposti a giudicare il ricorso presentato dalla ditta Pianet. Già la ditta, assente sul territorio da quel fatidico due gennaio, ma che è sicura che alla fine installerà l’antenna della discordia.
Gaetano Bruno