Scalea (Cs) :: Controlli sulle antenne, un comune piento di onde elettromagnetiche.
SCALEA :: 21/05/2008 :: È davvero con viva soddisfazione che apprendo dalla stampa che presto il territorio di Scalea sarà sottoposto a monitoraggio per la verifica di campi elettromagnetici. Effettivamente sembra che la Elettra 2000 sia un consorzio senza fini di lucro composto da tecnici e professionisti di chiara fama. Scalea ha estrema necessità e urgenza di avere un riscontro in tema di inquinamento ambientale, il cui rischio esiste realmente se consideriamo le numerose antenne per la telefonia mobile di cui è infestato il nostro paese. In qualità di politico, spero che l’amministrazione comunale ci inviterà a partecipare all’incontro con la Elettra 2000 quando i suoi tecnici renderanno noti i dati raccolti dal monitoraggio ambientale.
Da qualche mese la preoccupazione di numerosi cittadini di Scalea riguarda la scellerata decisione del Comune di far installare quella mostruosa antenna di 40 metri nei pressi di numerose abitazioni e a pochi metri dal Liceo, dove ogni giorno sono presenti un migliaio di persone tra studenti e docenti. Mi preme ricordare che l’attenzione verso questo problema, risale già al dicembre del 1996, quando fu dato il permesso di innalzare diverse antenne sul tetto dell’Hotel S. Caterina di Scalea, anche lì, praticamente, una zona satura di uffici, abitazioni e, purtroppo, una numerosissima popolazione studentesca. Quindi già nel 1996 mi interessai di un possibile inquinamento elettromagnetico presentando una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente, facendo presente il rischio per la salute dei cittadini e chiedendo una verifica da parte degli organi preposti per la salvaguardia della salute pubblica. Come medico, in relazione a ciò, voglio riportare una triste vicenda, che di recente mi è stata riferita da una persona che abita nelle vicinanze di quell’albergo e che non vedevo da tempo. Questa persona mi ha confidato di essere malata di cancro, che attualmente si sottopone a terapia, riferendomi che negli ultimi anni altri due inquilini dello stesso stabile sono stati uccisi dal suo identico male. Questa persona si è rivolta a me perché, non avendo la possibilità di abitare altrove, mi ha chiesto di intervenire per cercare di sensibilizzare l’amministrazione comunale, a cui evidentemente si è già rivolta, al fine di far togliere quelle antenne perchè convinta siano la causa di queste malattie. Con il mio gruppo politico, Uniti per Scalea, siamo in attesa che la Regione Calabria ci fornisca i dati sulla tipologia di mortalità e sulla incidenza di malattie tumorali nel nostro territorio. Dobbiamo prendere coscienza che il problema esiste ed è grave perché pone a serio rischio la salute dei cittadini. Noi siamo vicini al comitato della signora Di Cristo e alla sua battaglia, perché non è una mera questione di psicosi, come qualche incosciente va dicendo: in realtà la questione è molto più ampia perché si tratta di una crociata anche per l’affermazione della legalità. Cittadini, guardiamoci intorno: è possibile che solo a Scalea sia stata realizzata una discarica a cielo aperto, in pieno centro abitato, dove vengono a scaricare decine di comuni limitrofi, e che questo privilegio lo ha voluto il Sindaco Russo? È sperabile che a Scalea prima o poi questo sindaco si ricordi che il nostro mare resta ancora inquinato mentre la vicina Maratea ha ottenuto la bandiera blu 2008? Si può tollerare ancora che il centro storico di Scalea versi impietosamente in uno stato di degrado senza fine? Se al peggio non c’è mai fine, non so cos’altro ancora dobbiamo temere.
Alessandro Bergamo