Scalea (Cs) :: Faccia a faccia contro l'antenna di localit? Pantano.
SCALEA :: 03/01/2008 :: Antenna atto terzo. Dopo due tentativi di installazione da parte della ditta Planet di Reggio Calabria di un antenna ripetitore di segnale telefonico in località Pantano sventati da un gruppo di cittadini spaventati dalle ripercussioni sulla propria salute dei campi elettromagnetici, ieri notte gli operai della ditta hanno tentato il blitz. L’allarme è scattato intorno alle sette di mattina e in poco tempo gli operai si sono trovati faccia a faccia con gli abitanti della zona, capeggiati dalla signora Luisa Di Cristo, che già dall’estate scorsa hanno fermamente manifestato di non volere l’antenna vicino le loro abitazioni.
Nello specifico veniva contestato agli operai il passaggio abusivo attraverso terreni di privati, mentre i carabinieri del comando di Scalea, accorsi per garantire l’ordine pubblico, hanno di fatto appurato che nessuna segnalazione di inizio lavori era stata effettuata ne al comune ne alle stesse forze dell’ordine. La vicenda, che prosegue ormai da mesi, ha letteralmente esasperato gli abitanti della zona che oltre a non gradire l’antenna non sopportano il comportamento dell’amministrazione comunale di Scalea in merito alla vicenda. Secondo quanto riferito da alcuni esponenti del comitato spontaneo contro l’antenna, ad un prima promessa di aiuto da parte dell’amministrazione comunale, è subentrato una sorta di tacito consenso all’installazione dell’antenna anche perché la ditta vanta la regolarità degli atti nonché l’esito positivo di un ricorso al TAR. Dunque la ditta avrebbe tutto il diritto di installare l’antenna, fermo restando l’impossibilità di raggiungere il sito se non per via area. Ma la contestazione della gente è aggravata dal fatto che il terreno destinato ad accogliere il ripetitore appartiene alla signora Rita Amato sorella di Antonio Amato, capo dell’ufficio tecnico, e madre dell’assessore Giuseppe Forestieri, la quale percepirebbe un compenso annuo per ospitare l’antenna sul suo terreno. Un intreccio che, secondo la gente stizzita, rappresenta il vero nodo gordiano della vicenda intorno a cui l’amministrazione comunale di Scalea non ha preso finora parte in maniera decisa. Mauro Campilongo, vicesindaco e assessore al bilancio intervenuto per rassicurare la popolazione, ha dichiarato la disponibilità dell’amministrazione comunale ad aprire un tavolo di dialogo al quale far partecipare sia la ditta sia una delegazione del popolo scontento per risolvere la questione. Risarcire la ditta e trovare un altro sito potrebbero essere due soluzioni percorribili. Non per Palmiro Manco dei verdi, il quale, ricordando che il territorio di Scalea “vanta” già diverse antenne, ha dichiarato senza mezzi termini che “se l’amministrazione comunale è debole e non riesce a dare un indirizzo politico chiaro su una questione di tale importanza lasciando agli uffici la piena discrezionalità forse è il caso che si dimetta in blocco”. Il prossimo atto della vicenda è stato fissato informalmente per il 12 gennaio ma tra la gente serpeggia la paura di vedere issata l’antenna della discordia dall’oggi al domani.
Gaetano Bruno