SCALEA :: 18/11/2020 :: Il consigliere regionale del Partito Democratico Carlo Guccione interviene sul fabbricato che doveva essere l’ospedale di Scalea (Cs). “L’immobile di Scalea, costruito tra la fine degli anni ’70 e inizi anni ’80, è conosciuto da tutti come l’ospedale fantasma. Un vero e proprio spreco, costato oltre 20 miliardi delle vecchie lire e mai entrato in funzione. Oggi ospita la sede del Poliambulatorio che presta numerosi servizi quali: Neuropsichiatria infantile, riabilitazione adulti, servizi vaccinazioni, igiene e prevenzione, Centro malattie mentali (Csm), farmacia territoriale, servizi amministrativi quali Cup ed esenzione ticket, punto prelievi, Consultorio, servizio del 118, guardia medica e sede UCCP (Unità complesse di Cure primarie) che dovrebbe svolgere attività h24. Oggi questa sede è stata anche individuata come Unità speciale di continuità assistenziale (Usca), attiva dalle 8 alle 20, fondamentale per contrastare l’emergenza sul territorio e per garantire l’assistenza a domicilio a pazienti Covid che non necessitano di trattamenti in ambito ospedaliero”.
“In questo immobile, tra l’altro, è stata realizzata una piscina riabilitativa per i pazienti che hanno avuto traumi, ictus, infarti e per tutti quelli che devono effettuare terapie di riabilitazione. Una delle vasche invece era stata realizzata esclusivamente per i bambini della riabilitazione neuropsichiatrica, per i minori autistici o con altri disturbi motori e cognitivi. Vasche che, tra l’altro, potevano essere utilizzate anche per le donne che devono prepararsi al parto. La riabilitazione in acqua è una tecnica fondamentale per il recupero di disabilità importanti e di pazienti che hanno subito gravi traumi o deficit neurologici: questo servizio ha svolto un ruolo fondamentale per tutta l’area del Tirreno cosentino e non solo, fino a quando per carenza di personale sono stati costretti a interrompere il servizio. Un servizio che non viene svolto da tutti e questo tipo di piscina è una delle poche presenti in Calabria. Oggi è necessario implementare i servizi territoriali, così come previsto anche dalle direttive ministeriali. Questo immobile di Scalea, ad esempio, potrebbe essere destinato ad ospitare altri servizi essenziali per il territorio, visto che l’edificio ha altri tre piani non utilizzati. Questi piani, una volta ristrutturati, potrebbero anche ospitare una Rsa per anziani e un hospice per malati terminali”.
“Anni di incuria, di mancata manutenzione ordinaria e straordinaria, un sistema antincendio ormai inadeguato, hanno portato all’abbandono di questa struttura. La Calabria ha a disposizione, lo ricordiamo, oltre 700 milioni di euro come ha ripetuto diverse volte anche il ministro della Salute, Roberto Speranza. Una parte di queste risorse potrebbe essere utilizzata per ristrutturare l’intero immobile e creare un Polo di medicina territoriale, che andrebbe a coprire un’area importante della provincia di Cosenza. L’Asp di Cosenza invece di continuare a pagare fitti passivi per oltre due milioni di euro all’anno, pensi a rimettere in sesto e a ristrutturare l’intero patrimonio che ha a disposizione, invece di arricchire qualche privato. Le risorse non mancano e sono già disponibili nelle casse dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ma non vengono spese. Un esempio? I fondi Covid. Ognuno è chiamato a fare la propria parte e chi non è in grado di svolgere il proprio ruolo ne tragga le dovute conseguenze”.