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Scalea :: Valle Lao: Antonio Pappaterra scrive al neo commissario del Consorzio, Davide Gravina.

SCALEA :: 08/09/2010 :: “Caro Davide, la nomina di commissario del Consorzio Lao, non passa inosservata nell'ambito politico locale nella quale siamo stati, in un modo o nell'altro protagonisti. In questi anni, almeno noi de La Scossa, per quanto riguarda l'ente che ti appresti a gestire, abbiamo rappresentato quella prima linea fatta di giovani,  di lotta, di sofferenza e di ideali che difficilmente la politica di palazzo  degli uffici regionali calabresi riesce a percepire ed a comprendere.

Certamente: la questione Ente Consortile che per scelta politica abbiamo deciso di affrontare a partire dal 2006, essendo lo stesso ente comunque patrimonio ed eredità scomoda del territorio in cui operiamo socialmente, per i caratteri politici clientelari che lo hanno contraddistinto durante l'amministrazione Paravati, sebbene lo stesso ex presidente rappresentasse soltanto una pedina nelle scacchiere politico regionale tenuto in mano da Agazio Loiero e Mario Pirillo, e che lo contraddistinguevano prima della nomenclatura di centrosinistra descritta e poi ancora di centrodestra qui non menzionata, il consorzio Lao non può essere considerato un ente strumentale di crescita e di sviluppo del territorio, ma un carrozzone politico inutile che serve solo ad accomodare gli amici di partito e di cordata. Sicuramente la tua nomina, al di là della appartenenze politiche, non possiamo negarlo, rimette in circolo quella luce di speranza che da tanto tempo mancava ai forestali che rappresentano “l'unica risorsa economica gestita dall'ente”, ma attenzione, si badi nel pensare, senza un adeguato piano di rilancio dell'ente concertato con gli attori principali del territorio in cui opera, che il Consorzio Lao possa riprendersi dalla scomoda etichettatura di ente inutile. Capisco che la volontà politica di riscatto è nel pieno della sua forza, ma in ogni caso, dopo  che il palcoscenico in atto si è riempito, resta il da farsi ed è nel percorso della tua gestione che si vedrà la differenza, se questa sussiste. Alla luce di un cammino che si presenta difficile, con  4 o 5 milioni di euro di debiti e tanta politica clientelare alle spalle, non è facile pensare che ciò che resta del Consorzio non sia un carrozzone, ma conoscendo le tue co
mprovate capacità manageriali seguiteremo, anche noi, nel soffiare sulla vela del buon auspicio, così come hanno già fatto i sindacati del comparto della forestazione, sperando che tu possa definitivamente rompere con quei giochi politici del passato e quei favoritismi che hanno determinato la fine dell'ente e  che, diverse volte, soprattutto dopo e  quando si parlava di sviluppo e di rilancio nel territorio, ci han preso in giro”.