Tortora (Cs) :: Ennesiam mareggiata sulla costa Tortorese.
TORTORA :: 05/04/2008 :: E’ triste dover confermare le paure della popolazione e dei curiosi che fino a Martedì hanno potuto assistere all’ennesima mareggiata che si è abbattuta sulla costa tortorese. Infatti, dai rilevamenti avvenuti, il parco Canarie e California mostrano uno spettacolo a dir poco agghiacciante, toccando ormai il limite del sopportabile.
Poco più di due mesi separano Tortora dalla tanto attesa stagione estiva, un periodo di grandi grattacapi per gli uomini di Via Panoramica che dovranno risistemare, tempo permettendo, nel modo più veloce possibile i visibili danni dell’ultima calamità naturale. Facendo una veloce corsa tra le due strade adiacenti che circuiscono i parchi sottoinchiesta si nota, ormai, il completo crollo dell’ultimo pezzo di strada del lungomare Sirimarco, erosa sino alle fondamenta dei “palazzoni acquatici”. Nuove falle sono proprio sorte in queste case che ancora non erano state del tutto toccate dalla furia del mare. Non un danno da poco, visto che alcune sono state sventrate proprio nei muri portanti. L’occhio dello spettatore non potrà neanche fare a meno di notare i tanti materassi e detriti vari che sono stati accatastati in queste falle. Anche la piazza centrale del grande complesso, è ormai diventata un nuovo arenile e la scala bianca che avrebbe dovuto portare i passanti sulla strada, si affaccia completamente e pericolosamente su di una spiaggia fatta di macerie. Pericolosi anche i tanti ferri che spuntano tra i vari “ruderi antichi”. Correndo velocemente verso la foce del fiume, rimangono ancora le vecchie case pronte ormai a crollare completamente, anzi ci si potrebbe chiedere quale forza miracolosa ancora le sostenga, ma appaiono subito i nuovi danni apportati come lo sfondamento di altri piani, che penzolano pericolosamente sul vuoto. Non vanno dimenticate anche le preoccupazioni degli stessi inquilini estivi che non si sono lasciate attendere, alzando le loro giuste proteste per un degrado che avanza di anno in anno. La foce del fiume è stata completamente deviata, ed ora il corso cammina parallelamente al mare, andando a toccare le fondamenta del parco Canarie. Solo gli alti muri che recintano il complesso ha salvato le case. Sotto il mare continua a scavare rendendo queste piccole villette munite di giardini pensili della migliore tradizione babilonese. Altro punto da segnalare, ma questa è una stima approssimativa e si spera poco attendibile, la totale mancanza della già minuta spiaggia che separava le case dal mare, il che rende lo spettacolo ancor più degradante. Se quindi è inutile, come sempre, scagliare responsabilità, guardare al passato e cadere nella guerra dei sé, bisogna immediatamente intervenire con piani adeguati, quantomeno di bonifica, viste anche le intenzioni dell’amministrazione di voler risolvere definitivamente questo problema degradante che Tortora si porta avanti da anni.
Martino Ciano