Tortora (Cs) :: Gravissimo epsodio di violenza a Cir?? Marina.
TORTORA :: 08/04/2008 :: La Società Sportiva Dilettantistica Tortora, denuncia il gravissimo episodio di violenza perpetrato ai danni dei propri giocatori e dirigenti negli spogliatoi dello stadio Comunale di Cirò Marina loc. Punta Alice da parte di giocatori, dirigenti e persone estranee della squadra F.C.Cremissa prima della partita F.C.Cremissa-SSD Tortora del 6 aprile 2008.
La squadra della SSD Tortora veniva aggredita inspiegabilmente e senza nessuna motivazione al suo ingresso negli spogliatoi dello stadio con schiaffi, pugni e calci rivolti verso chiunque capitava a tiro con ingiurie, offese, minacce e frasi intimidatorie sulla incolumità dei giocatori che avrebbero dovuto entrare in campo “.. e lasciate i tre punti senza fiatare”. Solo la saggezza ed il buonsenso dei dirigenti e dei calciatori del Tortora, che non hanno assolutamente reagito all’aggressione spregevole e vigliacca, ha consentito che l’episodio non avesse una gravità maggiore. Ma che prezzo hanno pagato chi ha subito le violenze. A quattro giocatori ed un dirigente, quelli che hanno avuto conseguenze maggiori, sono stati dati dieci giorni di guarigione all’Ospedale di Cariati e tra questi un giocatore di soli diciassette anni ha subito l’aggressione più violenta. Alle 16,00 il Tortora lasciava lo stadio ed è stato scortato dai carabinieri della Stazione di Cirò fino all’Ospedale di Cariati dove hanno sentito e verbalizzato le dichiarazioni dei cinque aggrediti. Dopo le visite la squadra e i dirigenti sono ripartiti nel tardo pomeriggio scortati fino a Rossano dai carabinieri di Cariati. Nel condannare fermamente tutti gli episodi di violenza in generale, anche perché non rientrano nel nostro modo di vedere il calcio in assoluto, vogliamo evidenziare che il calcio dilettantistico è o dovrebbe essere uno strumento di aggregazione, di rispetto, di socializzazione, di sana competizione, di agonismo e rivalità in campo, al fischio finale tutto finisce e ricomincia il rispetto delle persone, la cordialità di aver trascorso insieme un pomeriggio di sport, di sano sport. A Cirò tutto questo non è avvenuto, non vi erano i presupposti per giocare una partita di calcio, con quale spirito i giocatori avrebbero dovuto entrare in campo, con le lacrime di un minorenne con il viso contuso o con il portiere titolare con il viso tumefatto! No, ce ne siamo andati per la responsabilità che la società ha nei confronti dei giocatori della loro incolumità e per paura, che poteva succedere qualcosa di più grave visto il clima che si respirava. Un atto così vigliacco e vile che di sportivo non ha assolutamente nulla è da condannare con fermezza a tutti i livelli, con la speranza che tali episodi non si ripetano più, altrimenti a cosa serve fare tanti sacrifici economici, impegnare il proprio tempo libero? Oggi, a mente fredda, resta solo l’amarezza ed il disgusto per ciò che è avvenuto e ci chiediamo: ne vale la pena di continuare? A fine campionato prenderemo la nostra decisione sta di fatto che oggi siamo molto delusi e disgustati”.
Martino Ciano