Verbicaro (Cs) :: Lettera aperta di una diciottenne, Nataly Silvestri, a Veltroni e Minniti.
“Se questo è il nuovo a me non piace, ma voglio continuare ancora a credere in voi”…
VERBICARO :: 07/10/2007 :: Mi chiamo Nataly Silvestri , ho diciotto anni e frequento il penultimo anno del Liceo Classico. Come tutte le ragazzine ho giorni di luce e giorni di buio e giorni in cui il ritmo della musica nella testa si ferma. Alla mia età i sogni si scontrano con la realtà …Sono cresciuta a Verbicaro in provincia di Cosenza ,in una famiglia dalla quale ho imparato il significato di libertà e di democrazia che si raggiungono con l’impegno politico.
Ho sentito parlare di politica dai miei genitori in età giovane in una giornata di caldo tropicale sulla strada polverosa di Chocontà in Colombia. Ho sentito per la prima volta la frase “Ribellarsi contro le ingiustizie è giusto”. Ho sentito per la prima volta una bellissima canzone, “Bella Ciao” e volevo che i miei me la cantassero spesso perché ero affascinata e colpita da quel partigiano morto per la libertà…Ho amato subito il suo coraggio, la sua forza e i suoi ideali. Dai miei genitori e dal mio vissuto in una terra altrettanto povera e drammatica come la Colombia, ho capito il valore dell’impegno, della solidarietà, del dare una mano a chi è più debole. Ho iniziato a frequentare , seguendo i miei, la sezione dei Democratici di Sinistra di Verbicaro e da subito mi sono lasciata coinvolgere dai temi di grande attualità trattati nelle appassionate riunioni di partito .Una sera d’autunno, appresi da mio padre, di ritorno dal seggio elettorale di Verbicaro, che il vice presidente del consiglio regionale Franco Fortugno era stato assassinato con cinque colpi di pistola a palazzo “Nieddu” durante le operazioni di voto per le primarie. Ancora la ‘ndrangheta colpivala nostra terra di Calabria. Il fatto mi colpì molto, sentii una forte ribellione dentro , un grande buio nei miei occhi e tanti perché nella mente. Avvertii un senso di sofferenza, un senso di inquietudine…e poi rabbia, rabbia, rabbia. Ma per fortuna noi adolescenti lasciamo sempre la porta aperta alla speranza Ebbene la speranza arrivò la mattina dopo quando migliaia di giovani studenti scesero nelle strade portando un grande striscione bianco . Il bianco che diventerà forza . Il bianco silenzioso della rivolta dei ragazzi di Locri. Con questi pensieri e con queste immagini ho accettato volentieri di andare a manifestare con i ragazzi della speranza a Locri contro la ’ndrangheta urlando anche il mio No e tuffandomi in quella civiltà che una volta fu Magna Grecia, terra di tolleranza, di cultura e di arte, augurandomi che potesse ritornare ad essere tale. Fu una grande emozione per me partecipare con migliaia di giovani a quella straordinaria manifestazione di protesta che evidenziava che noi giovani dimostravamo al mondo degli adulti di avere dei valori nei quali credere e per i quali batterci. Quella giornata ha dato un senso in più alla mia vita. Comincia così il mio viaggio nella sinistra giovanile e nell’impegno politico nell’alto Tirreno cosentino. Feste dell’Unità, iniziative di proteste per il blocco delle autolinee in Calabria che creano gravi disagi alle popolazioni e a noi studenti , iniziative d’impegno sociale e culturale e la campagna elettorale per l’Unione. Dopo questo percorso, ovviamente piccolo, ho creduto nel progetto del Partito Democratico. Dall’assemblea dei segretari e dei dirigenti dei Democratici di Sinistra del Tirreno cosentino, dopo molti incontri con la base , sono stata invitata a candidarmi nella lista regionale legata alla candidatura di Veltroni a segretario Nazionale e di Minniti a segretario regionale per il collegio di Paola. Per me,ragazza giovanissima,è stato un riconoscimento importante e sono stata contenta di accettare perché per me il partito democratico rappresentava ( rappresenta ancora?) una straordinaria opportunità di cambiamento , una grande occasione di partecipazione dei giovani che parlano nuovi linguaggi e sperano in una società migliore. Ho accettato per questi motivi e anche per il fatto che ammiro e ho fiducia nella storia democratica dei due Segretari , per le loro battaglie contro la criminalità, per la loro apertura alla società civile, per la sfida di voler costruire un partito che dovrebbe migliorare il futuro delle giovani generazioni, per il coraggio di dire basta ai dirigenti inamovibili e sempre uguali, attaccati alle loro poltrone e al potere che spesso non vedono i problemi reali della gente.Caro Veltroni, Caro Minniti, personalmente penso che può essere l’ultima spiaggia per uscire dal buio del presente. Per concludere vi dico che ho deciso di scrivervi questa lettera aperta per comunicarvi la mia delusione per tutto quello che il mio sguardo di giovanissima militante della sinistra giovanile ha visto nel momento in cui le “statue di sale”, come sono state definite da Veltroni a Cosenza,hanno partorito l’esercito di candidati per l’assemblea nazionale e regionale. Osservando la composizione delle liste non possono sfuggire alcuni dati preoccupanti: presenza massiccia,nei posti utili per essere eletti , della Nomenklatura politica, candidature calate dall’alto senza tener conto delle risorse giovanili e delle donne.E’ stata una mortificazione un po’ per tutti e anche per me che ho creduto e credo ancora in questo processo democratico, quando mi sono trovata collocata in penultima posizione perchè risorsa giovane. Alla faccia del nuovo e della trasparenza!!Se questo è il nuovo io non lo capisco Cari Segretari…anche se so che non è facile cambiare subito tutto. Perciò manifesto tutto il mio dissenso ritirando la mia candidatura dalla lista regionale e sono solidale con tutti i compagni e amici (Margherita, Diessini della sinistra giovanile e Democratici di Sinistra, giovani della società civile, gente comune, intellettuali del Tirreno cosentino e di tutta la Calabria ) che stanno innalzando cori di protesta per il ripetersi della solita politica dei furbi e dei forti. Non nascondo che la tentazione di abbandonare il Partito Democratico è forte , ma forse i tempi sono prematuri e voglio credere ancora che si può cambiare,che c’è spazioper camminare insieme agli altri per la costruzione di un mondo nuovo. Con “follia” credo ancora in voi Caro Veltroni e Caro Minniti….ma soprattutto voglio credere nella forza del cambiamento del Partito Democratico.
Nataly Silvestri